Benvenuti nel regno dei superyacht

La SpeziaWho, what, when... Abolite dalla brochure le altre due W: where e why. Il «dove» è facile: La Spezia. Il «perché» è ovvio: siamo nel «regno dei megayacht», vale a dire Porto Mirabello, primo e unico in Italia realizzato completamente a mare. Con un primato: una concessione di 60 anni, la più lunga mai rilasciata in Liguria. Situato nel cuore del golfo della Spezia, al confine tra Liguria e Toscana, si sviluppa su una penisola artificiale, in posizione strategica. Progetto innovativo, eccellenza dei servizi, soluzioni d’avanguardia, grandi spazi, massima agibilità e grande attenzione ai target più alti del diportismo.
Inoltre La Spezia, nella sua prossimità, ha molti ancoraggi nella rada di Porto Venere, nell’insenatura delle Grazie, nella baia di Lerici e a ridosso di Palmaria e Tino. A poche miglia le Cinque Terre. Con rotta a ponente ecco Portofino. A poche ore di navigazione ci sono l’Elba e la Corsica.
«È difficile lavorare in Italia. Quando le opere le fai diventi un eroe, ma il giorno successivo ti trasformano in un trafficante...», dice Alessandro Menozzi, 40 anni, presidente, amministratore delegato e azionista di riferimento di Industrie Turistiche Nautiche (sede a Reggio Emilia), «ex pacchetto» Fintecna-Iri. L’opera è stata portata a termine in tempi record con un investimento, interamente privato, di circa 130 milioni di euro.
«Abbiamo a che fare - continua Menozzi - con una burocrazia abnorme per un Paese moderno: blocca progetti e infrastrutture, produce crisi e terrorizza chi vorrebbe investire. Non parliamo poi degli investitori esteri che stanno alla larga perché non si fidano. Non dobbiamo meravigliarci se poi i francesi hanno voglia di fare shopping in Italia... Noi abbiamo fatto il più grande investimento della storia degli ultimi 100 anni della Spezia. Ma che fatica! Con la mia follia e pochi soldi (25 milioni, ndr), nel 2007 ho acquisito l’intera società cercando alcuni soci di minoranza. Oggi l’impiego totale ammonta a circa 130 milioni. E pensare che io sono uno tra i pochissimi italiani - una volta tanto - che devono ringraziare le banche... Mi hanno aiutato perché hanno capito subito la portata, e la ricaduta economica sul territorio, del mio progetto».
La nuova Marina offre 1200 ormeggi (700 fino a 12 metri) e ben 500 dai 12 ai 100 metri. Sono 100, invece, quelli riservati ai megayacht. L’attenzione maniacale verso il target alto delle navi da diporto è dimostrata dagli standard progettuali e dai servizi esclusivi: moli larghi fino a 35 metri con 1300 parcheggi e 287 box anche di fronte all’ormeggio, mini eliporto, sorveglianza 24 ore su 24, cantiere per le manutenzioni, travel lift per alaggio e varo di imbarcazioni fino a 160 tonnellate due stazioni di bunkeraggio, collegamenti internet a banda larga. Lo staff dispone di personale altamente qualificato per i servizi all'armatore più esigente. Infine 4 ristoranti, 3 bar, locali per il tempo libero, centro benessere con piscina di 25 metri, club house e 60 negozi. Tutti servizi molto apprezzati dalla variegata clientela internazionale.
«Spero - conclude Menozzi - di non dover assistere agli spettacoli della scorsa estate con il cosiddetto “arrembaggio” ai grandi yacht. Più facciamo scandali e più gli altri ridono. Ricordo ancora il titolo del Financial Times: “Non andate in Italia perché vi stangano”.

Ladri e furbi vanno perseguiti. Con altri sistemi. Non è difficile creare un database centrale... Meno clamore e più buon senso, se non altro per rispetto nei confronti di migliaia di famiglie che vivono di questo lavoro».

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