di Luigi Cucchi
Anche d'inverno bere acqua è fondamentale. La disidratazione è pericolosa se la perdita di liquidi supera il 5-6% del peso corporeo perché blocca il meccanismo della sudorazione, in modo da risparmiare la poca acqua rimasta nell'organismo. Ma questo causa un notevole surriscaldamento organico, con ripercussioni negative sul centro termoregolatorio ipotalamico. Inoltre il sangue circola meno bene nei vasi, il cuore s'affatica e può insorgere, nei casi estremi, il collasso cardiocircolatorio.
L'acqua è il costituente più rilevante del nostro corpo: nell'ordine del 50-80% del peso corporeo; questi due estremi riguardano, rispettivamente, anziani e bambini, mentre nell'adulto s'attestano sul 60% (di più negli uomini e negli atleti, meno nelle donne e nelle persone obese). Con il freddo e con le temperature rugide il nostro corpo diventa più vulnerabile ai malanni di stagione. Bere adeguatamente è vitale. Una ricerca condotta dall'università di Lethbridge, evidenzia l'importanza del giusto apporto idrico in caso di influenza, il cui sintomo più comune è la febbre. Come spiega il professor Umberto Solimene, dell'università di Milano: «La febbre rappresenta un temporaneo aumento della temperatura corporea, in risposta a una malattia o infezione, sopra al valore considerato normale, all'incirca 37 gradi Celsius. Il corpo provvede a disperdere il calore attraverso la sudorazione, ovvero una perdita di liquidi e sali minerali: ecco perché una corretta idratazione può rivelarsi un'arma vincente, fondamentale per l'organismo».
L'acqua è la bevanda preferibile anche per reintegrare i micronutrienti come calcio,magnesio e potassio, fondamentali per mantenere una corretta omeostasi, specialmente nelle età critiche. L'acqua, inoltre, regola la temperatura corporea così come l'equilibrio idrico. È coinvolta nel bilancio energetico, senza dimenticare il potere detossificante (per eliminare sostanze nocive e scorie) e quello diluente per le sostanze ingerite oralmente, inclusi i medicinali. Proprio quando l'organismo è debilitato però si può verificare carenza di voglia di bere. Ancor di più negli anziani, in cui è presente una difficoltà a mantenere un adeguato equilibrio idroelettrico, dato che si avverte meno il senso della sete e si beve poco anche in condizioni non patologiche.
Al fine di assicurare un'adeguata idratazione, per l'anziano, in particolare, i quantitativi di acqua da assumere quotidianamente variano da uno a due litri al giorno, in caso di influenza o febbre le dosi consigliate aumentano e variano da 2 a 2,5 litri. I sintomi della disidratazione possono contribuire al peggioramento dello stato psico-fisico dell'organismo: un pericolo da evitare.
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