Luciano Moggi laveva annunciata nei giorni scorsi come «lintercettazione bomba che ribalterà le sorti del processo». E oggi i suoi legali, nel corso dellarringa difensiva, chiederanno di ascoltarla in aula nelludienza del processo di Napoli su Calciopoli. Si tratta di un colloquio tra lallora designatore dei fischietti Paolo Bergamo e larbitro Rodomonti a tre ore da Inter-Juventus del 28 novembre 2004, diretta dal teramano. Colloquio consegnato dal consulente Nicola Penta ai difensori di Moggi, per i quali si tratterebbe della prova dellesistenza di un piano per «togliere di mezzo il dg bianconero e la Juve».
«Fa la tua partita e se hai un dubbio, pensa più a chi è dietro piuttosto che a chi è avanti, cè una differenza di 15 punti tra le due squadre (tra la Juve capolista e lInter, ndr), anche psicologicamente preparatici bene...», dice Bergamo a Rodomonti. Parole che la difesa di Moggi interpreta come un consiglio a propendere verso i nerazzurri. E ancora, in un altro passaggio, lex designatore dice: «È una cosa che rimane tra me e te. Arrivare lassù lo sai quanto sia faticoso e ritornare giù sarebbe per te proprio stupido. Fa la persona intelligente».
Il match finirà 2-2 e subito dopo larbitro Collina telefona a Bergamo. Al centro del colloquio, come risulta da unaltra intercettazione inedita messa a disposizione del collegio difensivo di Moggi da Penta, il rigore concesso alla Juve. «Come ti sembra Toldo? Secondo me è rosso diretto», chiede Collina al designatore sulla mancata espulsione del portiere dellInter per il fallo da rigore su Camoranesi. Bergamo accenna ad un atterramento sospetto di Adriano nellarea bianconera. «Lepisodio di Adriano non è niente, ha fatto bene a fischiare, adesso speriamo che chi fa i commenti più tardi...».
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