Berlusconi: «Certi magistrati sono la peggiore patologia»

Milano«C’è una patologia nella nostra democrazia, ed è la peggiore: certa magistratura che fa la guerra a chi vince le elezioni». Silvio Berlusconi torna ad accusare le toghe che «da due mesi hanno aperto le ostilità contro di noi», magistrati «privi di buon senso» che hanno «violato la legge quando hanno respinto le nostre liste in Lombardia e Lazio». L’occasione è conviviale, una cena di gala organizzata nel palaghiaccio di Milano per sostenere la candidatura di Roberto Formigoni: un migliaio di persone, soprattutto imprenditori, che hanno pagato 1500 euro a testa. «Stasera sono ospite, anch’io ho pagato la mia quota - ha sorriso Berlusconi - non pensavo di dover intervenire, ma prima di augurarvi buon appetito, siccome sono una persona sincera, vi dirò come stanno le cose».
«Non volevo partecipare alla campagna elettorale come presidente del consiglio», ha detto Berlusconi. Ma l’offensiva di certa magistratura ha costretto il Pdl a non parlare di programmi e realizzazioni, ma a difendersi. «Prima hanno trasformato un episodio isolato di corruzione nel “cancro d’Italia”, come ha titolato il quotidiano La Stampa di Torino. Poi hanno rivolto accuse contro Bertolaso, accuse sgretolate. Infine è scoppiato il caos liste. Abbiamo un grave problema nella nostra democrazia. Una patologia che è la peggiore: la magistratura con personaggi e correnti che fanno la guerra a chi non vogliono stia al governo. Per queste elezioni hanno fatto vincere il formalismo sul diritto legittimo dei cittadini a votare».
Berlusconi ha ripercorso la presentazione delle liste a Milano e Roma. «In Lombardia la situazione è andata a posto, a Roma no. Ma io mi sono trasformato in pm per ricostruire come sono andate le cose e vi garantisco che nulla di irregolare è stato fatto. I magistrati, anche se vedessero il rappresentante del maggior partito italiano andare via, dovrebbero rincorrerlo e dire: ma cosa state facendo? Volete togliere il diritto a milioni di persone di votare il loro partito? Abbiamo mandato i nostri ragazzi a morire in Afghanistan per garantire a quella popolazione di votare secondo regole democratiche. Ora certi giudici negano agli italiani quello stesso diritto. Per coerenza, dovremmo richiamare i nostri soldati in patria».
Dalla sinistra, ha insistito, non c’è nulla di buono da aspettarsi. «Non ho nessuna speranza di dialogarci. Non ha un leader e si è fatta ammanettare da un demagogo, il leader del giustizialismo che ogni giorno semina odio contro di noi». Il riferimento, implicito, è ad Antonio Di Pietro: «Sembra un ventriloquo di qualcun altro. Questa sinistra è fatta dagli stessi uomini che sono solo capaci di dire no, di insultare, offendere e deridere». Se tornassero al governo nazionale «farebbe cose che noi non permetteremo: reintrodurrebbero l’Ici, raddoppierebbero le imposte sui Bot e i Cct, introdurrebbero la tassa patrimoniale e vorrebbero impedire i pagamenti in contanti sopra i 100 euro, dando vita a uno stato di polizia tributaria. Vorrebbero consentire intercettazioni a tappeto e spalancherebbero le frontiere agli extracomunitari perché sperano nei loro voti per vincere su quei moderati che ora vincono».
Il centrodestra ha invece introdotto dal 1994 «la moralità nuova della politica: presentiamo un programma, diciamo chi sarà il premier e con quale alleati, e soprattutto manteniamo sempre le promesse fatte in campagna elettorale». Per questo Berlusconi è convinto che «in Lazio vinceremo noi», come ha scritto in una lettera «personalizzata» agli elettori laziali. «È una scelta di campo contro chi sa solo diffondere veleni, pessimismo e catastrofismo e che a Roma vuole vincere impedendo a noi di partecipare al voto. Un governo del fare contro un’opposizione delle critiche a vuoto, delle chiacchiere e degli insulti». E in una telefonata durante una manifestazione elettorale a Lamezia Terme, il premier ha invitato a «non buttare via i voti di chi non sostiene la sinistra»: un invito ai militanti del centrodestra a battersi per evitare l’astensionismo. «Votiamo per elezioni regionali e amministrative, ma si tratta di elezioni politicamente importanti per tutta l’Italia».
Sempre nel collegamento con Lamezia, Berlusconi ha applaudito le forze dell’ordine per l’arresto di Giuseppe Liga: «L’ennesimo successo nella lotta contro la criminalità organizzata che è stata intrapresa dal nostro governo, con le forze di polizia e la magistratura». Nel pomeriggio, il premier aveva inviato un messaggio al papa definendo «una risposta straordinariamente efficace» la lettera contro la pedofilia: «È l’ultimo esempio del suo grande carisma.

A nome del governo italiano esprimo a Benedetto XVI tutto l’affetto, la vicinanza e la solidarietà che ha verso di Lui il nostro popolo. La nostra gente sa distinguere tra gli errori umani, di cui la storia è piena, e gli enormi frutti di bene che sono nati e continuano a nascere dalla radice cristiana».

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