Politica

Berlusconi: "Follini senza moralità. Legge elettorale, falso problema"

Il Cavaliere tuona contro Follini: "Il passaggio al centrosinistra e l'appoggio al governo fanno parte degli aspetti deteriori della politica". Sull'Afghanistan: "Voteremo sì, per responsabilità". Nuovo leader della Cdl? "Facciamo le primarie"

Berlusconi: "Follini senza moralità. 
Legge elettorale, falso problema"

Roma - Il passaggio di Marco Follini nelle file del centrosinistra e il suo appoggio di ieri al governo "fa parte degli aspetti deteriori" della politica, anzi è "vecchia mal-politica, che è ancora viva e determina l'agire dei vecchi arnesi della politica". Lo ha detto il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ai microfoni di Radio anch'io. (È stata snaturata la maggioranza). Il Cavaliere si è detto poi "perfettamente d'accordo" con una radioascoltatrice che ha dato del "voltagabbana" a Follini. Berlusconi ha infine ricordato che l'ex Udc era stato «un protagonista» del governo della Cdl, oltre ad essere stato "vicepresidente del Consiglio e leader di partito" ed ha "contribuito" alla sconfitta elettorale del centrodestra chiedendo "discontinuità" nell'azione di governo.

Riforma elettorale: non distruggiamo il bipolarismo "Penso che quello della legge elettorale sia un falso problema. Tornare al sistema tedesco significherebbe buttare all'aria il bipolarismo", mentre il sistema francese "che prevede il doppio turno non è assolutamente adatto e noi diremo assolutamente di no a un sistema elettorale a doppio turno che non è assolutamente possibile in Italia, perchè gli elettori quando sono andati a votare una volta ritengono di avere esaurito il loro dovere e quindi non si presentano al secondo turno", visto che nel secondo turno delle elezioni amministrative "c'è un calo di votanti che è molto forte e che è il contrario di una partecipazione democratica come si deve ottenere quando si tratta di un voto". Berlusconi ha aggiunto "che l'unica modifica che potrebbe essere apportata come miglioramento all'attuale legge è quella di cambiare il premio di maggioranza al Senato, portandolo da un'attribuzione regione e regione ad un'attribuzione nazionale alla coalizione che avrà avuto più voti".

Modificare premio di maggioranza al Senato L'ex presidente del Consiglio ha chiarito anche di non condividere un giudizio troppo negativo sull'attuale legge elettorale: "Quella attuale è stata votata da tutti i partiti del centrodestra per non far cadere la maggioranza e il governo. Tuttavia, alla Camera ha funzionato benissimo, mentre al Senato sarebbero sufficienti alcuni aggiustamenti e in particolare relativamente al premio di maggioranza che dovrebbe essere attribuito su base nazionale alla coalizione che ha più voti, e non più su base regionale".

No alla "politica politicante" Nell'ultima crisi di governo "la Cdl non ha trovato unità di visione e quindi di intenti, in quanto Forza Italia e Lega volevano la soluzione più trasparente e più limpida della crisi cioè le elezioni, mentre altri partiti temevano che chiedendo le elezioni ed essendo certi che non sarebbero state concesse si potevano dissuadere certi presunti aiuti che secondo loro dovevano venire dalla sinistra da parte di senatori che avrebbero dovuto non votare al fiducia a Prodi. Questo evidentemente è stato smentito dai fatti, credo che per questa operazione di politica politicante si è data l'impressione di un atteggiamento non deciso nella direzione unica che era quella ed è quella ancora oggi di ritornare dagli elettori".

Afghanistan, voteremo sì "Voteremo per il rifinanziamento della politica sull'Afghanistan perché un Paese si deve comportare con serietà e deve svolgere una politica chiara, leale nei confronti degli alleati. Quindi la risposta è sì", ha detto Berlusconi. "Noi siamo sempre stati pronti a lavorare per il bene del Paese". "Noi abbiamo votato e continueremo a votare tutti i disegni di legge, anche se presentati dalla sinistra, che riterremo positivi per l'interesse del Paese e dei cittadini", ha proseguito l'ex capo di governo.

Il bluff delle liberalizzazioni Le liberalizzazioni di Prodi e Bersani "sono un bluff" mentre le coop rosse "una metastasi". Giudizi pesanti quelli espressi dal Cavaliere sui provvedimenti pianificati dall'Esecutivo. "Trovo scandaloso - ha aggiunto - che siano favorite in modo evidente sul piano fiscale". Le cooperative rosse "le considero una metastasi del nostro sistema economico. Scandaloso che non paghino le imposte come le altre imprese e che grazie ai legami di amicizia con gli amministratori delle giunte rosse conquistino appalti che non sono messi liberamente sul libero mercato".

Benzinai danneggiati "È stata tolta ai benzinai - ha spiegato Berlusconi - della clientela per offrirla alle grandi compagnie di distribuzione commerciale, tra cui le maggiori sono ancora una volta le cooperative rosse, che possono acquistare la benzina in quantità superiori ai singoli distributori che oggi occupano circa 80 mila persone, e vendere questa benzina ad un prezzo più basso e più conveniente, attirare quindi dei clienti con il prezzo civetta della benzina e poi rifarsi degli utili sugli altri acquisti che i clienti faranno nei grandi centri commerciali. È un favore fatto alle proprie clientele ed è stato fatto passare come un'importante liberalizzazione".

Leader della Cdl? Decidano gli elettori Berlusconi rimanda agli elettori la richiesta di un cambiamento nella leadership del centrodestra avanzata dal leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. "A settant'anni forse mi meriterei di fare altro, di andare al cinema, di godermi di più la famiglia". Ma, ha subito aggiunto rispondendo alla domanda di un radio-ascoltatore, "sono ancora qui per senso di responsabilità nei confronti degli elettori e del Paese". Berlusconi conferma la proposta, lanciata alcuni giorni fa, di tenere le primarie anche nel centrodestra. "Prima di andare al voto - ha spiegato - copiamo la sinistra solo in questa cosa: indiciamo anche noi le primarie". Anche se, ha concluso, "si tratta di un esercizio che faremmo solo noi" visto che in qualsiasi altra democrazia "è normale che il candidato premier sia espressione del partito di maggioranza" della coalizione. "Forza Italia - ha concluso - oggi è al 33% e dunque io non vedo come Forza Italia, anche se io mi facessi da parte non possa esprimere il candidato leader della coalizione".

Mai offeso gli elettori di sinistra "Io non ho dato dei coglioni agli elettori della sinistra: tutt'altro, parlando all'interno del direttivo dei commercianti ho elencato i provvedimenti che il governo Prodi aveva dichiarato di voler assumere, tra cui l'aumento delle imposte, per quanto riguarda gli imprenditori e la reintroduzione dell'imposta di successione e dell'imposta sulle donazione. E allora - ha ricordato il Cavaliere - dissi: non credo che tra di noi, e ci sono le registrazioni televisive che lo confermano, ci possano essere dei colleghi così coglioni da votare contro il proprio interessi". Subito dopo, accusa Berlusconi "la deformazione della stampa attribuì questa mia espressione all'elettorato della sinistra, cosa che non era assolutamente. Io ho dato dei coglioni, ma parlando con dei colleghi e non sapevo ci fossero le televisioni.

Era un discorso privato - prosegue - non diciamo privato perché lì eravamo in diversi, ma comunque era un discorso sul filo dell'ironia".

 

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