Alessandria - Torcida brasiliana in un caldo tropicale, altro che Piemonte calmo e compassato; bagno di folla e di calura per Silvio Berlusconi: la passeggiata pomeridiana nel centro di Asti con bicchierata finale è diventata una caccia all'uomo, un assalto al Cavaliere, una gara a toccarlo, ottenere autografi, fargli avere bigliettini, chiedergli cose, scattare foto. E la sera, ad Alessandria, i 1.100 posti del teatro comunale (lo spazio più grande della città) erano tutti a inviti perché le richieste piovute sui forzisti del Monferrato erano cinquemila, e chi non è riuscito a entrare si è dovuto accontentare del maxischermo allestito in piazza Garibaldi. Il centro di Asti era impazzito, Berlusconi è avanzato a fatica nella calca di corso Dante e corso Alfieri, circondato da tre cordoni di poliziotti e carabinieri che non ce la facevano a farsi largo. Il Cavaliere nuotava felice nel mare di folla, pochi passi alla volta per stringere mani e ascoltare la gente. Salvatore Pafundi, uno dei 300 operai dell'ex Way Assauto, storica fabbrica astigiana di ammortizzatori per auto con 300 dipendenti cassintegrati, si fa strada a spintoni per spiegare il perché della crisi (taglio delle commesse Fiat): «Mandi un dossier che lo leggerò con Gianni Letta», suggerisce il leader del centrodestra. EPafundi: «Chi l'avrebbe mai detto che noi operai ci saremmo rivolti a lei». Un marcantonio nigeriano alto due metri, Duruji Kingsley, da 12 anni in Italia, gli allunga una mano gigantesca: «Vorrei fare la sua guardia del corpo». «Silvio, ho dato un plico alla tua scorta, leggilo », urla un ragazzo, e Berlusconi: «Non ti preoccupare, io leggo tutto». Ragazze procaci vogliono baciarlo: «No, che poi ci fotografano ». Bandiere, cori, cartelli a lettere rossonere che implorano biglietti per Atene, telecamere arrampicate sui balconi delle case, anche una piccola contestazione di una ventina di giovani del collettivo «Pecora nera» di Asti. Brindisi in piazza Roma sotto un gazebo davanti alla fondazione dedicata a Giovanni Goria con un magnum di Asti spumante, con un augurio «a tutti voi che condividete gli stessi ideali: che i vostri sogni più belli diventino realtà». Dedica speciale ai candidati del centrodestra della zona, incontrati per un'ora prima di tuffarsi nella ressa: secondo gli ultimi sondaggi, dice Berlusconi, sia Piercarlo Fabbio ad Alessandria sia Giorgio Galvagno ad Asti hanno buone possibilità di diventare sindaci già al primo turno. «Il governo Prodi ha compiuto un anno e vedo che proprio oggi ha deciso di copiare il nostro programma lanciando l'idea di un piano casa», ha detto il leader del centrodestra alla gente delle due città piemontesi.«Ma non c'è nulla da festeggiare. Il bilancio di questi 12 mesi lo possono fare tutti i cittadini ed è sintetizzato dal gradimento che il governo ha nei sondaggi, pari al 27 per cento e comunque inferiore al 30 dopo aver fatto un botto al 49, mentre il blocco moderato del centrodestra è al 56 per cento. Credo che mai nella storia d'Italia vi sia stato un calo verticale di popolarità come quello di questo governo che si è esibito in divisioni e risse. Il riscontro è stato anticipato dal risultati elettorali in Molise e Sicilia e sarà confermato a fine mese dal voto di 11 milioni di cittadini ». Berlusconi è tornato a contestare la legge sul conflitto di interessi. «Non è una legge, è un atto di killeraggio inaccettabile nei confronti del leader dell'opposizione che si vuole togliere via dalla politica. È una norma anticostituzionale che impedisce agli elettori di scegliersi i governanti, voluta per togliere di mezzo il leader dell' opposizione ma coinvolge un numero importante di cittadini. Come c'è la legge ammazza-Mediaset (la Gentiloni, ndr) ora c'è anche la legge ammazza-Berlusconi. Ci hanno provato con le Procure, finora non ci sono riusciti. Adesso, con un colpo di mano, vogliono mettere le mani anche sulla tv pubblica, che essendo pagata con i soldi di tutti dovrebbe essere la tv di tutti. Credo che gli italiani abbiano capito e si vedrà le conseguenze di questa condotta antidemocratica della sinistra nel voto del 27 e 28 maggio». Critiche anche ai patti per la sicurezza nelle grandi città annunciati dal ministro dell'Interno.
«Ci sono stati ritardi colpevoli - ha detto Berlusconi - si è stoppato l'istituto dei poliziotti e dei carabinieri di quartiere, stoppate le politiche di espatrio dei clandestini, si vogliono sopprimere anche i centri di accoglienza temporanea. La politica delle porte aperte ci porta un numero di stranieri incontrollabile, non corrispondente alle nostre possibilità di lavoro e ciò porta gli eccessi di violenza che si riscontrano».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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