Berlusconi scende in campo per la riscossa Oggi vertice tra Pdl e Lega su tasse e ministeri

A mezzogiorno il Cavaliere e Bossi si incontreranno coi fedelissimi ad Arcore per il primo vertice post-elezioni: sul tavolo la manovra economica e la scelta del successore di Angelino Alfano al Ministero della Giustizia. Sul tavolo anche lo spostamento a Milano di due dipartimenti ministeriali e l'ipotesi di un apertura all'Udc. Sullo sfondo le tensioni tra i Responsabili

Berlusconi scende in campo per la riscossa  
Oggi vertice tra Pdl e Lega su tasse e ministeri

Roma - È il giorno del grande chiarimento, del primo vero vertice post-elettorale tra Berlusconi e Bossi, un incontro decisivo per allontanare le scorie e le incomprensioni di queste settimane e rilanciare il patto di legislatura. Il programma del rendez-vous tra i due leader non è certo scarno: bisogna stabilire in maniera chiara se si condividono ancora le ragioni dell’alleanza; se si vuole portare a termine la legislatura e concluderla alla scadenza naturale del 2013; con quale modalità si dovrà scegliere il candidato premier e come rimodulare la politica delle alleanze, eventualmente allargando il campo all’Udc. Senza dimenticare il confronto sulle linee-guida della politica economica ed eventualmente fiscale. Un chiarimento di così ampio respiro da apparire come un passaggio fondamentale per il futuro stesso del centrodestra, nelle forme in cui si è manifestato negli ultimi quindici anni.

L’appuntamento è fissato ad Arcore per mezzogiorno. La delegazione leghista sarà arricchita da Roberto Maroni, da Roberto Calderoli e forse da Renzo Bossi. La squadra del premier sarà composta da Giulio Tremonti, probabilmente da Paolo Bonaiuti e da Angelino Alfano che arriverà a Milano direttamente dalla Sicilia per il suo battesimo nel nuovo incarico di segretario del partito. Di certo la Lega chiederà garanzie sullo spostamento a Milano dei due Dipartimenti che fanno capo a Bossi e Calderoli, ovvero Riforme e Semplificazione Normativa, visto che il Senatùr vuole avere qualcosa di concreto da portare a Pontida. Sul piatto della discussione finirà anche la sostituzione di Alfano alla Giustizia. Nei giorni scorsi, per quell’incarico è circolato il nome di Roberto Castelli, ora viceministro alle Infrastrutture, uomo da sempre molto stimato da Bossi. Esiste, però, anche la possibilità che per quella poltrona la scelta possa ricadere su un tecnico gradito alla Lega.

Tutto lascia pensare che nel corso dei colloqui verrà affrontata la grande questione dell’abbassamento delle tasse. E sarà particolarmente interessante verificare, in questa fase così calda, la dinamica del confronto incrociato tra Berlusconi, Bossi e Tremonti. La richiesta di stemperare il rigore è pressoché scontata. Ma Tremonti replicherà che c’è l’impegno del pareggio di bilancio entro il 2014 preso con l’Europa. L’impostazione del ministro dell’Economia è quella di completare il percorso del federalismo fiscale per poi procedere alla riorganizzazione dei tributi nazionali. In questa chiave è importante tenere a mente la data del 21 novembre, giorno entro il quale dovranno essere approvati tutti i decreti delegati del federalismo. Uno spartiacque superato il quale sarà possibile provare a immaginare quella riforma del fisco sulla quale si giocherà la possibilità di rivincere le elezioni nel 2013.

C’è poi la questione delle alleanze. La Lega non ha nulla in contrario alle nuove aperture rivolte verso i centristi. L’eventuale - e al momento fortemente improbabile - ingresso dell’Udc al governo dovrebbe però avvenire senza l’apertura di una crisi nelle mani del presidente Napolitano, come si sussurra vorrebbe Pier Ferdinando Casini. Difficilmente, quindi, la trattativa potrà decollare, tanto più che anche ieri Rocco Buttiglione ha lanciato un messaggio agli esponenti del Pdl invitandoli a dare il benservito a Berlusconi e a costruire insieme un Ppe italiano. Sulla tenuta della maggioranza, e in particolare sulle fibrillazioni interne al gruppo dei Responsabili, Berlusconi è pronto a garantire in prima persona in vista della verifica parlamentare fissata per il prossimo 24 giugno. Ma in questo mese di giugno - che si annuncia torrido dal punto di vista politico - bisognerà fare i conti anche con il referendum che, in caso di raggiungimento del quorum, sarà sicuramente strumentalizzato per fini politici dall’opposizione.

La settimana successiva ai referendum dovrebbe poi scattare la convocazione del Consiglio nazionale del Pdl che dovrà formalizzare la nomina di Alfano a segretario. Si aprono, insomma, quindici giorni di fuoco che emetteranno un verdetto chiaro sulla sopravvivenza e sulle prospettive politiche di rilancio dell’esecutivo.

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