Roma - Ieri ha parlato il premier, facendo il tradizionale bilancio di fine anno del governo. Un bilancio molto criticato dall'opposizione, perché dipinge un quadretto idilliaco del Paese. Oggi prende la parola Bertinotti. Le sue frasi suonano come un avvertimento. Il presidente della Camera ribadisce in modo netto le critiche già espresse alcuni giorni fa in un'intervista che destò molto scalpore. Il braccio di ferro è in corso: da una parte c'è Dini, dall'altra Bertinotti. In mezzo Prodi. Cerca di mediare, il professore, ma il suo compito è duro, molto duro. Non è semplice andare avanti quando tutti, un giorno sì e l'altro pure, ti ricordano che il "tempo è scaduto".
Il presidente della Camera rincara la dose contro l'esecutivo. Serve un "adeguamento programmatico che sia in grado di affrontare i grandi problemi del paese", a partire dalla questione salariale. È questa, secondo Bertinotti, "la chance" che il governo ha per evitare il fallimento.
Bertinotti torna sulle parole usate nell'intervista in cui, per la prima volta, attaccò il premier: "Quell’intervista era senso comune. Basta andare in giro, parlare con qualsiasi persona... Quali che siano le soluzioni che si pensano per il futuro - sottolinea - quel punto di analisi è largamente consensuale. Il nervosismo che si induce è quando non si vuole vedere la realtà, ma la realtà è quella".
"Detto questo, io penso - spiega Bertinotti - che il governo abbia una chance. Naturalmente non tocca a me definirla, ma la chance del governo è di andare ad un adeguamento programmatico che sia in grado di affrontare i grandi problemi del paese, quelli che segnano la sua difficoltà. A partire da una questione che è sotto gli occhi di tutti: come si fa a non vedere - chiede il presidente della Camera - che la questione salariale è una questione prioritaria del paese? Poi naturalmente la risposta a questo problema tocca darla al governo, alla maggioranza, alle forze politiche. Ma chi non è cieco vede che questo è il problema".
"C’è un altro problema che non è legato a questa congiuntura ed il futuro delle forze politiche del paese. Bisogna saper guardare anche oltre senza interrogarsi su cosa accade domani. Cosa accade domani l’ho detto. Per il futuro - continua Bertinotti - io penso che per la parte di società che vive una cultura di sinistra e che non si sente rappresentata nelle forze politiche di centrosinistra, sia impellente la necessità di costruire un soggetto unitario, plurale, a sinistra, in grado di rendere queste forze protagoniste della vita del paese. E io penso che anche qui c’è una scadenza urgente".
Nuova legge elettorale Una riforma della legge elettorale per "ridare rappresentanza" ai partiti e una riforma istituzionale per superare il bicameralismo. Secondo Bertinotti, le due riforme sono "indissolubilmente legate" e vanno approvate "rapidissimamente".
Veltroni: "Per le riforme nessuna alternativa a Prodi" Nessuna alternativa al governo Prodi per fare le riforme. Walter Veltroni spiega la posizione del Pd di fronte alle ipotesi di un governo istituzionale, dopo Prodi, per le riforme. "Il Pd, come ha ripetuto e come ha dimostrato in questi mesi - risponde Veltroni - è perché il governo arrivi alla conclusione della legislatura.
La permanenza del governo Prodi, come abbiamo affermato costantemente, è la condizione migliore per affrontare la necessità di dare al Paese la riforma elettorale, quella delle istituzioni e dei regolamenti parlamentari. Per il Pd non esistono alternative a questo obiettivo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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