Stregati dalla luna. Tanti scrittori lo sono stati (un nome per tutti: Giacomo Leopardi). Nessuno di loro sembra però vittima di un rapimento continuo, come appare Ermanno Cavazzoni. Dal 1987 (anno di pubblicazione della prima edizione del Poema dei lunatici) a oggi, il suo lavoro di scrittore sembra il frutto di rapimento estatico continuo. Non è solo la luna a manovrare lispirazione dello scrittore originario di Reggio Emilia. È proprio il racconto, con i suoi personaggi a rapirlo. Così come anche la potenza evocativa della parola è per lui un richiamo forte e irresistibile come le sirene lo furono per Ulisse. Già, le sirene. Quegli animali dalla doppia natura... È di loro infatti che Cavazzoni parlerà questa sera per il nuovo appuntamento del festival «Letterature» alla Basilica di Massenzio, dove condividerà il palco della rassegna curata da Maria Ida Gaeta con lo scrittore andaluso Antonio Munoz Molina.
Al pubblico di Massenzio Cavazzoni offrirà dunque una sorta di «stralunato» Bestiario dove la sua vena comica e lirresistibile propensione dello scrittore per il racconto fantastico venato di umorismo renderanno questi animali dalla doppia natura indimenticabili.
Il tema «Terrra/Luna: infinita risonanza» è stato affrontato con da Antonio Munoz Molina con un taglio propriamente romanzesco, riprendendo il tema già affrontato nel suo romanzo Il vento della luna, ambientato proprio nel 69, lanno dellallunaggio.
Il testo inedito, Lunghe passeggiate sulla luna, come già il romanzo è ambientato nella cittadina andalusa di Magina, dove sullo sfondo dellinvio del primo uomo sulla luna si sviluppa una riflessione sullimmobilità della Spagna franchista degli anni Sessanta.
Lunghe passeggiate - spiega lo scrittore spagnolo - è una riflessione sul futuro che diventa passato. Quando ero adolescente il futuro era una cosa importante. Si identificava con date irraggiungibili come il libro 1984, il film di Kubrick 2001 Odissea nello spazio. Quel futuro ora è diventato il passato. Noi spagnoli negli anni 70 sentivamo di vivere nel passato, in un paese indietro rispetto allEuropa. Le cose importanti avvenivano altrove. Nella provincia dove vivevo io era ancora peggio mentre sulla costa cerano le donne straniere, i bikini. La nostra idea era che il futuro stava già accadendo ma lontano. La mia vocazione non era né di essere scrittore, né musicista ma straniero».
«Lallunaggio in Usa - continua - non ebbe tutta limportanza che ha avuto per noi spagnoli, in Europa. Gli americani pensavano alla guerra in Vietnam, alla circolazione della droga. Visto retrospettivamente può sembrare che lallunaggio lo abbiamo sognato noi, è stata uninvenzione degli spagnoli, degli italiani, di chi aveva bisogno di fantasticare».
La prima volta che è uscito dalla Spagna per andare in un paese straniero Munoz Molina è venuto proprio da noi a metà anni 70. «Era difficile uscire dal mio Paese. Per noi lEuropa era lavvenire.
Del libro Il vento e la luna leggerà alcune pagine lattrice Laura Morante. Inizio ore 21. Ingresso clivo di Venere Felice (Fori Imperiali).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.