Pietre e bombe carta: assalto ai cantieri da parte dei No Tav. Meloni: Vergognoso quanto accaduto, saranno puniti"

In fiamme i cantieri dell'alta velocità tra Torino e Lione, invasa l'autostrada Torino-Bardonecchia. Il capo del governo ha espresso solidarietà alle forze dell'ordine. Il ministro Piantedosi: "Non è dissenso, ma guerriglia"

Pietre e bombe carta: assalto ai cantieri da parte dei No Tav. Meloni: Vergognoso quanto accaduto, saranno puniti"
00:00 00:00

Nuovi disordini in Val di Susa per mano dei manifestanti no Tav che, ancora una volta, hanno utilizzato il Festival Alta Velocità per generare il caos. Attorno all'ora di pranzo, un gruppo di circa 3mila persone è partito da Venaus per dirigersi verso Susa, dove si trovano i cantieri della linea ferroviaria alta velocità Torino-Lione. Allo scopo di generare quanti più problemi possibili, la manifestazione si è divisa in tre diversi tronconi che si sono diretti in direzioni diverse. "È vergognoso quanto accaduto oggi in Val di Susa. Gruppi organizzati di No Tav hanno occupato l'autostrada Torino-Bardonecchia, dato l'assalto ai cantieri, lanciato pietre e fumogeni contro le Forze dell'Ordine. Atti di guerriglia urbana indegni di una Nazione civile, che non hanno nulla a che vedere con l'espressione del dissenso e che condanniamo con fermezza", ha dichiarato Giorgia Meloni. "Atti che, con il decreto sicurezza voluto dal Governo potranno essere puniti con maggiore severità e fermezza", ha concluso il premier, esprimendo solidarietà agli agenti.

All'autoporto di San Didero alcuni manifestanti con il volto coperto, oltre a battere contro le reti, hanno lanciato pietre e bombe carta con delle fionde artigianali contro le forze dell'ordine: gli agenti sono riusciti a impedire che potessero avvicinarsi utilizzando gli idranti come strumento di dissuasione. I manifestanti, come ripicca, hanno dato alle fiamme un container all'autoporto. Tensioni simili si sono registrate a Chiomonte dove, invece, gli attivisti hanno ben pensato di invadere l'autostrada A32 Torino-Bardonecchia, che visti i precedenti era stata precedentemente chiusa dalle forze dell'ordine per evitare che potessero verificarsi problemi gravi. Questo ha generato problemi per gli automobilisti, che si sono trovati bloccati in chilometri di coda.

Per aumentare il disagio, i manifestanti hanno rallentato le operazioni di liberazione dell'autostrada dando alle fiamme alcune masserizie. La circolazione è ripresa solamente poco prima delle 18. "Non si è trattato di dissenso, ma di un vero e proprio atto di guerriglia urbana", ha dichiarato Matteo Piantedosi, commentando i disordini dei No Tav in Val di Susa, spiegando che "quanto accaduto è semplicemente vergognoso". Questo, ha aggiunto, "è il volto peggiore di un estremismo ideologico che va isolato e represso con fermezza". Dietro la facciata di un evento culturale, ha concluso, "si è consumata l'ennesima, inaccettabile azione di violenza organizzata ai danni dello Stato, delle sue infrastrutture e di chi le difende. E pensare che qualcuno ha avuto il coraggio di criticare il decreto sicurezza. Mi è stato assicurato il massimo impegno nell'identificazione di tutti i responsabili". Dal centrosinistra per il momento non si registrano reazioni.

"Chi usa la violenza per imporre le proprie idee e mantenere l'Italia ancorata al medioevo, non è un attivista: è un delinquente, un nemico dello Stato e del progresso", ha dichiarato la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli, esprimendo la propria solidarietà agli agenti fatti oggetto di lanci di pietre e bombe carta. "È ora di dire basta all'ambiguità e pretendere una presa di posizione netta anche da quella sinistra che trova sempre un modo di giustificare chi mette a ferro e fuoco città, strade e autostrade. Non c'è causa che legittimi l'odio e l'intimidazione", ha detto ancora.

Posizione simile a quella espressa dall'onorevole Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati: "A differenza del passato, oggi il decreto Sicurezza permetterà però punizioni più rigorose dando un colpo decisivo a una compagine che prima di noi è sempre stata politicamente protetta e libera di reiterare condotte a cui siamo ormai tristemente abituati ma non rassegnati".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica