Un partito spaccato tra chi difende lattuale dirigenza e chi vorrebbe fare piazza pulita. Forza Italia sempre divisa sulla strategia da portare avanti per la legislatura appena iniziata. Manca una linea univoca su come coordinare lattività parlamentare con quella degli enti locali: «Sembra incredibile doversi creare un problema che non esiste - tuona Paolo Bianchini, capogruppo azzurro in Provincia-. Mi sembra bizzarro pensare in questo momento a sostituire la classe dirigente che ci ha fatto vincere».
La trattoria si sostituisce ai comitati di partito, non si sente scavalcato?
«Assolutamente no. Leggo in questa iniziativa uno sforzo ulteriore dei parlamentari liguri per coordinare la loro attività. Le cene settimanali sono unottima idea e non penso prevalichino niente e nessuno».
Come si può lavorare per superare queste divisioni interne?
«Basta che ognuno prosegua per la sua strada e pensi al lavoro che ha da fare. Noi a livello locale, se vogliamo, di problemi da sottoporre ai nostri deputati e senatori ne abbiamo a bizzeffe. Se agiranno contro gli interessi del territorio saremo i primi a farglielo notare».
Cè chi dice che i coordinamenti siano stati svuotati di significato.
«Mistificazioni. Il ruolo dei coordinamenti è stabilito dagli statuti. Hanno anche un compito politico che deve essere tenuto in considerazione. Chi è dentro faccia il suo mestiere».
Il passaggio da Forza Italia e An a Pdl sarà ancora lungo in Provincia?
«Se non arrivano direttive dallalto, i gruppi dovranno rimanere distinti: in fondo chi ci ha votato un anno fa ha scelto due simboli distinti. Al prossimo giro avremo una sola bandiera».
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