Cronaca locale

Bilancio, Tabacci nasconde i conti di Letizia

LA STANGATA Braccio di ferro in aula. Il Pdl annuncia ostruzionismo e chiede l’audizione dei revisori: «Avevamo un’alternativa a Serravalle». L'ex Beretta: «Era pronto un piano B se fosse fallita la vendita dell’autostrada»

Bilancio, Tabacci nasconde i conti di Letizia

L’intervento dell’ex assessore al Bilancio in commissione? Pdl e Lega lo chiedono da giorni. Dopo il no del Pd venerdì scorso, sono tornati alla carica lunedì in commissione davanti a Bruno Tabacci che ha ricevuto dal sindaco Pisapia le stesse deleghe e vuol far pagare l’Irpef ai milanesi «per colpa del buco ereditato dalla Moratti». E perchè «la gara per vendere Serravalle si chiuderà il 5 settembre e sarà un buco nell’acqua, dobbiamo essere certi di recuperare i fondi». Dunque: votare entro il 31 agosto (nei termini di legge) la variazione al bilancio, inserendo la voce Irpef e 39 milioni di incasso. La manovra inizia oggi la maratona in consiglio, Pdl e Lega hanno già pronte centinaia di emendamenti per fare ostruzionismo e bloccare l’addizionale. Ma anche una serie di correzioni serie come l’introduzione dell’Isee (previsto in altri Comuni), il quoziente familiare, tutele ai disabili. Se la vendita delle azioni Serravalle andrà bene, per i milanesi sarà tardi. Se sarà un flop, a sentire Tabacci non ci sono comunque altre vie per recuperare risorse, e venerdì la giunta voterà anche l’aumento del biglietto Atm a 1,5 euro. «Quale buco?» continua a ribadire l’ex assessore Giacomo Beretta. Per il centrodestra andavano messe a confronto due versioni agli antipodi, per chiarire ai milanesi i responsabili della stangata. Niente da fare. «Beretta è persona gentilissima - ha replicato ieri in commissione Tabacci - ma non siamo in un talk show». Peccato che i consiglieri non sono riusciti ad avere in commissione neanche i revisori dei conti, la «memoria storica», hanno partecipato e messo a verbale le riunioni con Beretta, «comprese quelle in cui si metteva in campo il piano b - riferiscono i consigliere di Pdl Giulio Gallera e Lega Alessandro Morelli -: il piano economico di rientro se la vendita di Serravalle fosse fallita». Per evitare di ritrovarsi senza 90 milioni di entrate in parte corrente e sforare il patto di stabilità, spiega Beretta, «avevamo previsto ulteriori congelamenti di spesa per 30 milioni, dismissioni immobiliari non messe a bilancio 2011, dieci milioni dalla valorizzazione della Galleria. E il taglio di 4 assessorati è un risparmio di circa 10 milioni, dov’è finita questa voce nei conti di Pisapia?». Il collegio dei revisori dei conti è composto da 3 membri, ieri il presidente era all’estero ma lunedì sera si sono riuniti per esaminare la variazione di bilancio 2011/2013 di Tabacci e hanno trasmesso ieri parere positivo. L’assessore ha sottolineato i suoi cordiali rapporti con il collegio, «mi hanno fatto una gran festa, prima non se li filava nessuno, il presidente mi ha anche portato un’immaginetta da Lourdes». Particolari che poco importano all’opposizione. Insiste il Pdl Riccardo De Corato: oggi «vogliamo che i revisori siano in aula a chiarire se conoscevano il piano b della Moratti. Perchè la sinistra li nasconde? Pisapia sceglie di mettere le tasse, noi avevamo alternative». Beretta non esclude che «vogliano più fondi in cassa, magari per valorizzare a Natale gli eventi di qualche assessore, come Stefano Boeri, uscito con le deleghe Expo dimezzate».
Ieri vertice di maggioranza con alcuni assessori per definire la strategia in aula. L’esenzione Irpef salirà da 26mila a 33.500 euro come chiede il Pd. Il consigliere Idv Raffaele Grassi punta almeno a 40mila o voterà contro, «se i Democratici si accontentano di medagliette, per me così non va». Il radicale Marco Cappato pone una condizione: «In campagna elettorale solo fino al 15 aprile sono stati emessi quasi 4mila verbali per manifesti selvaggi, circa8 milioni che potrebbero salire a 33 ma che rischiano di passare in sanatoria.

Voterò sì all’Irpef solo se il sindaco farà con me la battaglia affinchè i partiti paghino».

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