Michela Giachetta
Tanto rumore per nulla. È stato approvato il bilancio definitivo in consiglio comunale. E, come prevede la legge, è un bilancio in pareggio. Anche nel 2006 il valore complessivo della spesa corrente si assesta sulla soglia di circa 3.070 milioni, la stessa del 2005. Nonostante il rumore che tutta la maggioranza ha fatto sui tagli della finanziaria ai Comuni, i soldi per i settori fondamentali della città alla fine sono stati trovati, senza che, fra laltro, vi sia stata la necessità da parte della giunta Veltroni di presentare alcun emendamento. Il bilancio previsionale 2006, infatti, rispetto a quello presentato tre settimane fa prevede un incremento di 17,5 milioni sulla spesa corrente, di cui un terzo è destinato a interventi sul sociale: 3 milioni saranno destinati allaumento di tre asili nido, 1,5 allassistenza per gli anziani. A questi si aggiungono poi 2,2 milioni per le attività culturali, 1,8 per il trasporto pubblico, 1,6 per la viabilità. Il resto riguarda servizi pubblici (1,5 milioni) e attività sportive. Anche per la parte relativa agli investimenti vi è stato un incremento, pari a 53 milioni di euro, la maggior parte dei quali riguarda territorio e ambiente. Alla realizzazione del sottopassaggio dellAra Pacis, fondamentale per sistemare tutta larea, vengono destinati 20 milioni, al capitolo viabilità e trasporti 11 milioni, che copriranno le spese per linstallazione dei sistemi di sicurezza sui mezzi pubblici, la fluidificazione del traffico per lapertura dei cantieri della B1, lilluminazione pubblica e l'acquisto di nuovi automezzi. Al patrimonio sono stati assegnati 1,9 milioni, ai municipi andranno 1,9 milioni e ai piani di zona, 1,6. Il resto degli investimenti copriranno spese per il sociale (1,5), la cultura (1,3) e listruzione (500mila).
Marco Causi, assessore al Bilancio capitolino, non nasconde la sua soddisfazione: «Anche questanno siamo riusciti ad approvare il bilancio entro dicembre - dichiara Causi -. Un risultato che ci permette di affrontare il 2006 con un quadro finanziario certo, che seppur con risorse limitate rispetto agli anni scorsi, prevede la realizzazione di importanti interventi nella città». Ma tanto ottimismo non è condiviso da Standard & Poors, che proprio nei giorni scorsi ha confermato il rating «AA-» per il Campidoglio, ma anche loutlook negativo, mettendo in guardia lamministrazione dal rischio di un declassamento tra due anni. Lagenzia di valutazione finanziaria, da un lato, ha elogiato la «ricca economia fondata sui servizi e sulla forte posizione di liquidità» di Roma, dallaltro ha messo in evidenza anche le criticità, come «lingente fabbisogno di investimenti nellarea dei trasporti e della mobilità urbana», e «il debito finanziario residuo, che supera quello della categoria di pari rating». Lagenzia S&P ha poi sostenuto che lunico modo per lamministrazione capitolina di contenere i costi per il finanziamento dei debiti fuori bilancio e le spese discrezionali è quello di cambiare direzione. Causi di questa situazione ha dato la colpa al governo.
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