Bimbi nudi a scuola per scoprire il ladro

Diego Pistacchi

Interrogatorio da telefilm di sbirri. Tutti in fila. Nudi. Faccia al muro. Maschi e femmine, in mutande l’uno accanto all’altra. Accusati di furto. I grembiulini? Quelli vanno lasciati sul banco, e neppure la campanella può salvare il reponsabile. La maestra ha ricevuto l’invito a indagare sul ladro che ha rubato 70 euro alla bidella ed esegue. Le tasche e gli zainetti sarebbero troppo scontati come nascondigli per il grisbì. In quarta elementare i furfantelli non sono mica fessi. La supplente neppure, vuole essere certa che i soldi non siano nella sua classe. Così ordina la perquisizione «a pelle». E senza mandato. La denuncia alla fine arriva, eccome. In procura a Sanremo c’è un fascicolo. Ma è contro l’insegnante, perché i genitori non ci stanno, tantopiù che nessuno dei venti bambini denudati era il colpevole e i soldi saranno spariti da un’altra parte, magari nell’aula di una maestra un po’ meno detective. Qualcuno è riuscito a farla franca. Forse il bottino sarà stato diviso in due parti uguali, 35 euro a testa, se il racconto dell’unico testimone, una collega della vittima, è preciso. Tutto accade a mensa, verso le 12.30, alle elementari Montessori, terzo circolo scolastico di Sanremo. È l’ora di pranzo, tutti a tavola. Anche la bidella che deve fare servizio. E che lascia la borsa con il portafoglio nella stanzetta riservata al personale della scuola.
Un’occasione troppo ghiotta per il ladro, anzi i ladri visto che la testimone ha visto fuggire due bambini dall’ufficio. La donna aveva sentito strani rumori ed era andata a vedere. Troppo tardi per fotografare anche i visi dei due furfantelli in fuga. Loro sono già in cortile, di spalle, e si sono liberati del portafoglio, svuotato, come solo i veri borseggiatori sanno fare. La fiduciaria della Montessori chiede agli insegnanti di controllare tutti gli studenti. Ma intende sollecitare una verifica tra banchi e zaini, al massimo una frugatina nelle tasche dei grembiulini. La supplente della quarta va invece a fondo. «Un gesto vergognoso - taglia corto il direttore scolastico Fortunato Pannuti, che ha annunciato di aver rimosso la supplente -.

Vorrei parlarne con i genitori, per evitare che questo incidente, per colpa di un singolo, possa creare problemi e danneggiare il buon nome della scuola e del Terzo Circolo». Un buon nome già finito sui giornali lo scorso anno quando un’insegnante cercò di cancellare dalla recita di Natale una canzoncina per non turbare i bambini di ogni religione.

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