Tutto ha un costo. Anche la lotta politica. Ed è una cifra che non si calcola solo in tempo, danni o disagi causati alla città. C’è un costo vivo. E sono le spese che l’amministrazione e lo Stato si devono sobbarcare per garantire la sicurezza in occasione di cortei, manifestazioni, scioperi, e - come in questo caso - occupazioni. A farsi un giro in via Savona, giovedì notte, sembrava di stare nel mezzo di una guerriglia. Decine di camionette della polizia e dei carabinieri, centinaia di agenti schierati in assetto antisommossa, quattro turni a ciclo continuo dal pomeriggio all’alba del giorno successivo e avanti daccapo solo per presidiare una striscia d’asfalto accesa dalla protesta della «Bottiglieria occupata». E lo stesso vale per venerdì, e ancora ieri per il corteo degli antagonisti che è iniziato in Porta Genova e che ha costretto a chiudere la stazione della metropolitana. Difficile definire una cifra esatta, ma è possibile stimare con buona approssimazione un ordine di grandezza. Qualche dato lo fornisce il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. «Solo per la polizia locale - spiega - sono state impiegate 41 pattuglie e 15 agenti motociclisti». Insomma, «circa 100 agenti che hanno lavorato già 3mila ore». In totale, conclude De Corato, «il costo a carico della collettività è stato di circa 59mila euro». In realtà, la cifra finale - senza contare «auto rivoltate - insiste il vicesindaco - pneumatici bruciati, cestini divelti, ripetuti blocchi alla circolazione» -, è di gran lunga superiore.
Da giovedì, in fatti, l’ordine pubblico è stato garantito da 400 tra agenti della polizia e carabinieri che 24 ore su 24 e a rotazione hanno prestato servizio tra le vie «calde» di Milano. Un piccolo spicchio di città militarizzato già da settantadue ore, con i residenti costretti a esibire un documento di identità per rientrare a casa. Il costo giornaliero per ciascun operante è di circa 150 euro (e a pesare sono anche gli straordinari), per un totale di altri 60mila euro al giorno. E per tre giorni, fanno 180mila. Che, sommati ai costi sostenuti per la polizia locale, arrivano a quota 240mila. Verosimile, dunque, che aggiungendo anche le spese per gli interventi dei vigili del fuoco - presenti da giovedì in via Savona, quando cinque ragazzi si sono pericolosamente rifugiati sul tetto della Bottiglieria, da dove ieri sono scesi - il costo finale per i tre giorni di contestazioni raggiunga il quarto di milione. Non poco, senza considerare che tutti gli agenti e i militari impegnati in questo lungo week-end di contestazioni sono stati sottratti alle attività di controllo del territorio a cui normalmente sono deputati. Il paradosso, in sintesi, è quello della coperta corta. Perché le forze dell’oridine, in termini numerici, sono quelle che sono.
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