Boero con Delphis Informatica I benefici sono subito tangibili

Il Gruppo Boero sceglie IBM per razionalizzare il proprio centro di elaborazioni dati, i consumi energetici e tenere sotto controllo le problematiche di gestione e manutenzione della struttura informatica. Risale al lontano 1831 la nascita dell’azienda quando Bartolomeno Boero acquista una piccola fabbrica per la produzione di biacca in polvere. Poi è solo un susseguirsi di tappe di successo verso la formazione di quel gruppo specializzato in tinte per l’edilizia, il navale e lo yachting, che oggi conta 500 persone, 8 marchi, 3 stabilimenti produttivi, 6.500 clienti, 500 addetti e 1.600 sistemi tintometrici e sta ultimando un nuovo stabilimento produttivo. Nel 2008 i ricavi sono stati di 126,9 milioni di euro (+1,7% rispetto al 2007), con un reddito operativo di 10,1 milioni di euro.
Il gruppo decide di rivolgersi al Business Partner IBM Delphis Informatica di Genova, già fornitore del mainframe IBM per creare una nuova server farm con un’infrastruttura modulare e scalabile con sistemi dedicati alle applicazioni strategiche. Ma vuole mantenere inalterate tuttavia le scelte tecnologiche fondamentali: Oracle RAC e Red Hat per i database aziendali, VMware per la virtualizzazione e Microsoft per la maggior parte dei server produttivi. Il progetto si basa su un nuovo sottosistema di storage, una DS4800, e un sistema BladeCenter H, composto da 7 lame HS21.
Dice Fabio Molinari, responsabile It del Gruppo Boero: «Boero ha deciso di razionalizzare la propria sala CED. Con il partner tecnologico e system integrator Delphis ha individuato nel BladeCenter H di IBM la sua scelta. L’obiettivo di razionalizzare le problematiche di gestione e manutenzione è stato raggiunto avendo adesso un’unica macchina a fronte di 30 server fisici che aveva precedentemente. Sono stati razionalizzati i cablaggi e ridotti i consumi, evitando così di fare massicci investimenti a livello di gruppo di continuità e diminuendo il costo energetico della sala server. Massima soddisfazione quando si è calcolato l’incremento delle performance: 40% sia nell’ambiente virtuale che in quello fisico dedicato ai database Oracle.

È il tipico caso in cui il supporto di un vendor adeguato e di un partner che ha una visione “crossing” su tutte le piattaforme esistenti portano benefici tangibili a fronte di investimenti mirati».

Commenti