Nello show di Maria De Filippi ci sono due protagonisti, Cassano e i tifosi nel nostro caso, e un postino, l'amministratore delegato Beppe Marotta. «C'è posta per te» è andato in scena ieri a Bogliasco quando alcuni tifosi hanno consegnato i dieci perché Antonio Cassano deve rimanere alla Samp: «perché la tua Nazionale è la gente che ti adora, perché tu sei il nostro idolo e noi siamo il tuo popolo, perché solo qua il cielo è sempre più blucerchiato, perché per cento idioti ci sono 25.000 cuori che battono con il tuo, perché in fondo che me ne fotte a me, perché «io sto bene quando la mia gente sta bene», perché «io resto qui», perché «per me i soldi non sono tutto», perché «io sono Antonio Cassano» e perché «noi ti vogliamo tanto bene».
Insomma, una sfilza di buoni motivi per fare pace dopo la conferenza stampa bomba nel dopo partita con il Bari: «ancora fischi e me ne vado», aveva dichiarato Fantantonio. Così ieri i supporter blucerchiati, in trecento, hanno atteso a Bogliasco fino alle 16,10 per vedere finalmente il fantasista uscire dalla palestra. Prima un faccia a faccia tra il giocatore e la società (quattrocento le e-mail di sostegno al giocatore0 arrivare nella sede di Corte Lambruschini), che vorrebbe se non proprio le scuse di Cassano ai tifosi almeno un chiarimento, poi un po' di palestra e infine la sgambata sul campo. Al momento il giocatore ha deciso di stare in silenzio, solo un cenno di saluto verso chi scandiva il suo nome. Cassano era arrivato a Bogliasco per ultimo, alle 14.30, parcheggiando come al solito l'auto a bordo campo, nessuna sgommata, niente alta velocità. Poi un tifoso, in attesa di un altro faccia a faccia, quello coi capi ultrà che potrebbe avvenire oggi, ha affidato la lettera a Marotta che durante il colloquio pre allenamento l'ha consegnata al giocatore. Ed è stato proprio Marotta il primo ad applaudire il comportamento dei tifosi: «Non avevo dubbi che sarebbero stati vicini ad Antonio».
E allora? Tutto risolto? Non proprio, visto che in tanti non hanno comunque gradito il comportamento dell'attaccante barese, scosso forse dalla brutta prestazione con la Juventus (fermato proprio da Cannavaro e Chiellini, quelli che non lo vogliono in Nazionale) e dal match con il suo Bari, non troppo esaltante.
Come se non bastasse a tingere ancora più di giallo questa storia sono state le dichiarazioni del presidente Riccardo Garrone, rilasciate a Radio Capital, proprio in seguito allo sfogo del giocatore: «Uno sfogo dovuto alla rabbia per la mancata convocazione di Lippi? Cassano non ha mai preso posizione e non credo sia dovuto a questo. Lui per la chiamata in nazionale che non arriva ha una sua spiegazione, la conosco e non intendo rivelarla. Io non mi sono mai permesso di parlare con Lippi di lui, può darsi che un giorno questa storia venga fuori e sarà una storia molto, molto brutta».
Quale, ovviamente, non è dato saperlo, ma intanto a Bogliasco si fa quadrato per cercare di dimenticare tutto più in fretta possibile.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.