Sono impegnato in questo momento a rappresentare l'Italia, oltre che me stesso in importanti tornei del circuito mondiale in Asia. Ho presto atto delle notizie che i media hanno pubblicato sugli accadimenti degli ultimi giorni in relazione alla Coppa Davis, e che hanno dato ad alcuni il pretesto per mettere me e il mio allenatore ed amico Claudio Pistolesi in cattiva luce. Personalmente avrei preferito affrontare il tema al mio ritorno in Italia, ma le polemiche delle ultime ore mi impongono di anticipare i tempi.
1) Innanzi tutto faccio i miei complimenti ai miei compagni per il prezioso risultato sportivo raggiunto. Un abbraccio a tutti.
2) Smentisco categoricamente l' insinuazione secondo la quale io mi sarei fatto «istigare» o «consigliare» dal mio coach Pistolesi sulla richiesta di non essere convocato per l'incontro di Davis con la Lettonia. C'è un rapporto di assoluta stima reciproca con Claudio, professionale ma soprattutto umana. L'ultima parola sulle decisioni è comunque la mia.
3) Smentisco per l'ennesima volta di aver «rifiutato la convocazione». Con largo anticipo (almeno dieci giorni dalla data delle convocazioni) ho chiesto personalmente a Sergio Palmieri e a Corrado Barazzutti di poter restare a giocare su superfici rapide per andare a Bangkok e Tokyo, unico giocatore italiano in tali grandi tornei. Si badi che la Federazione italiana, anche in un recentissimo passato, ha tranquillamente accordato analoghe dispense: il motivo per il quale la Federazione abbia voluto differenziare il mio trattamento da quello riservato ad altri francamente mi sfugge.
4) Il terzo punto è la telefonata cui io ho personalmente assistito, trovandomi nella stessa stanza, di Claudio Pistolesi a Nicola Pietrangeli: Claudio lo ha chiamato semplicemente per chiedergli se fosse vero che avesse detto in un'intervista in diretta alla Rai che io avrei «sputato sulla bandiera italiana». Pietrangeli gli ha risposto di aver detto in generale che chiunque rifiuti la maglia azzurra è come se sputasse sulla bandiera italiana, ma di non avercela con me. Claudio gli ha fatto notare come oggettivamente, anche senza volerlo, mi ha esposto alla pubblica disapprovazione e gli ha quindi suggerito di usare un linguaggio più corretto e rispettoso per non ricadere nello stesso equivoco che di certo non ha giovato alla mia immagine. Il conseguente articolo di Lea Pericoli, riportato puntualmente dal sito Fit, accusa Claudio ingiustamente di aver «minacciato» Pietrangeli e posso testimoniare che ciò è assolutamente falso.
5) Un'ultima, amara considerazione. Con grandissimo sforzo, mio e delle persone che mi stanno attorno, sto pianificando delle attività di alto profilo, che mi consentano di migliorare il mio gioco ed il mio ranking. Il raggiungimento di tale obbiettivo necessita, a volte, di scelte dolorose.
Un saluto cordiale.
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