Bologna, rabbia a sinistra Niente fischi al governo

L’esecutivo diserta la manifestazione per ricordare le 85 vittime della strage di Bologna. L’ira di Vendola e Idv. Il Pdl Berselli: "Altro che omaggio, cerimonia strumentalizzata per insultare"

Bologna, rabbia a sinistra 
Niente fischi al governo

Ma che peccato! La macchina dell’insulto, quella che «piove governo ladro» sempre, anche se c’è la siccità più nera, era già pronta a sfogarsi. A darci sotto con urla e fischi, e a vomitare il suo florilegio di insulti al rappresentante del governo di turno, con buona pace delle famiglie di 85 vittime e di oltre 200 feriti che, a 31 anni di distanza, avrebbero bisogno di rispetto, non di caciara urlata. E invece no, anche quest’anno, alla commemorazione della strage di Bologna del 2 agosto del 1980, non ci sarà alcun rappresentante di Palazzo Chigi, solo il prefetto. La rabbia degli anti Cav deve ripiegare su giornali amici come l’Unità – che ieri, foto dell’orologio della stazione in primo piano fermo sulle 10 e 25, l’ora di quel terribile eccidio, ha titolato in prima pagina Governo assente con tanto di commento su «La diserzione del 2 agosto» – e sui comunicati. Note cariche di sdegno, se per l’assenza del governo o se per l’impossibilità di trasformare un momento di memoria in manifestazione anti Berlusconi non è dato sapere.

L’ultima volta a Bologna del governo è stata nel 2009. L’allora ministro Sandro Bondi non ebbe neanche il tempo di fiatare (riuscì a parlare per cinque minuti appena) che giù insulti e fischi a mettergli il bavaglio, tanto che a difendere il ministro intervennero persino esponenti del Pd. Che poi, a ben pensarci e per dirla con Di Pietro, che ci azzecca Silvio Berlusconi con la strage di Bologna? Nulla, assolutamente nulla. Ma i fischi al governo, alla commemorazione della strage di Bologna, sono una tradizione. E prenderli è un obbligo, pena gli anatemi della sinistra.

Senza bersagli sul palco, gli insulti si sprecano nei comunicati. Duro il leader del Sel, Nichi Vendola: «Domani (oggi per chi legge) come ogni anno, ricorderemo le vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto. Con la nostra memoria, con il nostro sdegno per l’indifferenza del governo. E con la convinzione che il segreto di Stato sia uno dei peggiori cancri della nostra Repubblica». L’eurodeputata di Idv Sonia Alfano, nella sua qualità di presidente dell’Associazione vittime di mafia, emette la sentenza anti Cav: «Si tratta – afferma commentando l’assenza – di una enorme mancanza di rispetto nei confronti delle vittime innocenti di quel terribile attentato e dei loro familiari, ma tutto sommato è anche un gesto coerente: questo governo, criminogeno e privo di senso dello Stato e di rispetto per le istituzioni, ha paura della verità».

Et voilà, le contumelie sono servite.

Chiosa il senatore Filippo Berselli, coordinatore regionale del Pdl dell’Emilia-Romagna, che quest’anno diserterà il corteo: «In passato ho partecipato e mi sono preso bordate di fischi. Mi sono stancato. Queste celebrazioni non sono più un momento di omaggio alle vittime ma una strumentalizzazione politica».

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