Bomba Usa a Segrate: è la terza in tre mesi

Non c'è due senza tre. E così dopo le scoperte del 21 giugno e del 14 agosto, ieri mattina a Segrate una nuova bomba è spuntata dal terreno, durante gli scavi nel solito cantiere tra via Donizetti e via Trento, dove si sta completando un insediamento residenziale. Praticamente a soli 50 metri dall’ultimo ordigno. A scovarla una squadra di operai che si stavano occupando di movimento terra.
Sono più o meno le 11.30 di ieri quando i lavoratori si rendono conto di quanto sta andando a urtare una ruspa in azione. Viene dato lo stop ai lavori, immediato e perentorio. Tutti bloccano quanto stanno facendo e, immediatamente, scatta la segnalazione al 112. E poco dopo sul posto arrivano i carabinieri. La zona viene subito transennata. Da una prima occhiata ci si rende immediatamente conto del fatto che l’ordigno è dello stesso tipo dell’ultimo rinvenuto lì vicino: una bomba americana da aereo «General Purpose» del peso di 500 libbre, pari a circa 226 chili. Tipologia ormai ben conosciuta dagli artificieri del decimo reggimento Genio di Cremona che hanno fatto brillare le precedenti e che interverranno con loro uomini, è già certo, anche stavolta.
E già ieri, da Cremona, appena dopo le 16 sono arrivati a Segrate un maresciallo e un volontario del Genio. Per un primo sopralluogo. I militari hanno giudicato la bomba in buono stato di conservazione. Certo, coperta da incrostazioni di terra e pietre ma non tale da destare immediata preoccupazione. Come di prassi in questi casi, l’area è stata isolata e l’ordigno verrà isolato fino a quanto non si deciderà di farlo brillare. Data, questa, non ancora decisa. La stabilirà la Prefettura solo dopo un incontro ufficiale con le autorità militari, la Protezione civile, ma anche i responsabili di Ferrovie, del vicino aeroporto di Linate, dell’Asl, del 118, del comune di Segrate, della polizia di Stato con la polizia locale e del comando provinciale carabinieri.
Nel giorno concordato sarà di nuovo chiuso lo scalo, come le due volte scorse, così come verrà interrotta la circolazione nella vicina linea ferroviaria.

Ma, soprattutto, verranno di nuovo evacuate dalle loro abitazioni 1.300 persone, l’intera popolazione residente in zona. E si provvederà a spostare l’ordigno per farlo brillare in un luogo ritenuto sicuro. Sperando di non trovarne altri tra qualche giorno.

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