Bonino: sulla sanità i conti col governo sono tutti da rifare

Bonino: sulla sanità i conti col governo sono tutti da rifare

Botta e risposta sul «piano di rientro» dal debito sanitario. Polverini sgrana gli occhi di fronte alla dichiarazione della rivale. «Bonino vuole rinegoziare il piano di rientro? Ne rimango sbalordita, visto che la sua candidatura è espressione dell’ultima giunta». «Polverini - replica l’esponente radicale - non ha letto bene i documenti fondamentali per governare la Regione. La rimodulazione del Piano di rientro da parte del nuovo presidente non è un’opzione, ma un obbligo». «Il vecchio Piano di rientro è scaduto a febbraio - aggiunge Bonino - e il nuovo piano dovrà essere discusso sulla base di criteri precisi previsti dal Patto della salute sottoscritto dal Governo e dalle Regioni il 3 dicembre scorso». Quello che in buona sostanza la candidata del centrosinistra chiede non è altro che quello che lo stesso commissario Elio Guzzanti ha già riconosciuto: vale a dire che questa Regione conta 400mila abitanti in più di quanto considerato finora e che, inoltre, si devono scorporare dai costi della Sanità le spese relative a didattica e ricerca che ammontano a circa 400 milioni di euro l’anno (il 25 per cento dei medici italiani si laurea in un ateneo romano).
Querelle sul piano di rientro a parte, la giornata di Emma Bonino è stata caratterizzata da un incontro con i dirigenti della Federlazio dove nelle mani del candidato è stata consegnata la piattaforma programmatica delle piccole e medie imprese: credito, infrastrutture, appalti, formazione, sanità, rifiuti e appalti nelle loro questioni strategiche che ora Bonino dovrà compulsare attentamente. Intanto a chi le chiede lumi sulla possibilità di uno scalo aereo a Frosinone la candidata risponde: «Non sono contraria ma pongo una questione: può una Regione di 5 milioni di abitanti reggere e sostenere tre-quattro aeroporti?» E poi torna al suo «piatto forte». È la legalità ad aiutare le imprese, con la trasparenza negli appalti e l’efficace controllo del mercato. «Un maggiore applicazione delle regole - aggiunge Bonino - aiuterebbe questo Paese a essere più appetibile per gli investitori». Riguardo al lavoro Bonino sottolinea come sia più importante «sostenere i lavoratori piuttosto che i posti di lavoro, perché spesso in passato sono state salvate aziende decotte che hanno prima preso i soldi e poi se ne sono andate. La cassa integrazione aiuta, poi, le grandi imprese, ma non le piccole e il commercio. Questo ci rimanda a quella riforma degli ammortizzatori sociali che aspettiamo dagli anni Settanta». Sul fronte delle dichiarazioni di voto si registra anche quella di Francesco Rutelli. È uscito dal Pd per rimarcare la sua distanza dalle posizioni laiche del partito di Bersani. E ora cambia idea almeno sul cavallo su cui puntare.

«La mia è una scelta personale» chiosa il leader dell’Api. «Voto Bonino, ma il partito lascia libertà di scelta nel Lazio».
E sempre su Bonino puntano anche i bookmaker maltesi di Bet1128 che danno la radicale presidente a 1,75 mentre Polverini si ferma a 1,95.

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