Punta sempre sul milanese Grilli per la nomina di Bankitalia, vuole che il ddl intercettazioni vada avanti perché "l'Italia deve diventare un Paese normale" e soprattutto torna a chiedere che si voti prima del 2013. Il ministro delle Riforme, Umberto Bossi non è uno che le manda a dire. E dopo l'incontro durato quasi mezz'ora con Berlusconi e Tremonti, il Senatùr ribadisce le sue opinioni.
Sull'argomento Bankitalia, il ministro leghista continua a sponsorizzare Grilli. "Non abbiamo parlato (di Bankitalia ndr), ma è un problema. Io avrei scelto molto prima e
avrei fatto Grilli. È uno molto bravo che va via dall’Italia ed è anche il più bravo in
circolazione in Europa".
Poi il leader della Lega è tornato a pronosticare la fine anticipata della legislatura: "Mi sembra obiettivamente complicato arrivare al 2013, io ho sempre detto che è meglio votare prima, ma il premier è lui". E il Senatùr ha spiegato anche il motivo della sua posizione: "È difficile spennare la gente e poi farsi votare, meglio andare al voto prima".
Sulla stessa linea della maggioranza invece per quanto riguarda il ddl intercettazioni che, ha detto Bossi, "passerà, anche senza la fiducia. Serve a far diventare l’Italia un paese normale. Ormai qui si fanno intercettazioni indipendentemente dal processo".
Bossi ha poi concesso anche una battuta su Marchionne dopo l'annuncio dell'uscita di Fiat da Confindustria. "Ha capito che a Roma non si combina nulla".
Infine, il Senatùr è tornato a esaltare la Padania e ha replicato alle dichiarazioni del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che ha detto che la Padania non esiste. Per Bossi, invece, esiste ed "è "una nazione stimata e conosciuta in tutto il mondo.
L’Italia sta in piedi perché c’è la Padania che pompa i soldi, altrimenti cadrebbe". "Se lo chiedete al ministero di Tremonti la conoscono bene la Padania: è quella che mantiene l’Italia", ha agigunto il leader della Lega.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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