Brembo compra due fabbriche e raddoppia in Usa

Acquistata la divisione freni della Hayes Lemmerz Sale al 15% la quota nel primo mercato mondiale

da Milano

Brembo, l’azienda italiana leader mondiale nella produzione di dischi freni (30 milioni di pezzi all’anno), ha annunciato l’acquisizione, negli Stati Uniti, della divisione freni di Hayes Lemmerz (colosso della componentistica, in particolare di ruote e cerchioni). L’operazione sarà effettuata attraverso la Brembo North America, che è guidata da Matteo Tiraboschi, e ha un valore di 58 milioni di dollari (circa 40 milioni di euro). La divisione acquistata include due stabilimenti produttivi a Homer (Michigan) e Apodaca (Messico), 250 dipendenti in tutto, che producono dischi freno e tamburi per il mercato nordamericano di auto e veicoli commerciali leggeri; l’intero ramo d’azienda acquisito assumerà a breve il marchio Brembo. L’accordo è stato firmato ieri a New York, e l’annuncio è stato dato nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nello show room Ferrari-Maserati, in Park Avenue.
«È un passaggio per essere ulteriormente presenti nel mercato americano dell’automobile, il primo nel mondo», con 16 milioni di vetture vendite all’anno, ha sottolineato il presidente di Brembo e vicepresidente della Confindustria, Alberto Bombassei. E in effetti la quota di mercato del gruppo, presente negli Stati Uniti da oltre trent’anni, salirà ora fino al 13-15 per cento (con un fatturato che passerà dagli attuali 140 a 260 milioni di dollari), al servizio di vari gruppi americani, a cominciare dalle «Big three» di Detroit, General Motors, Ford e Chrysler, nonché di produttori europei presenti con proprie fabbriche negli Stati Uniti. La transazione, ha continuato il presidente, conferma in definitiva «un ulteriore impegno verso un mercato in cui crediamo, che rimane importante, sebbene la nostra priorità sia l’Asia».
Il gruppo Brembo, che ha chiuso il 2006 con un fatturato di 804 milioni di euro, sale ora a 15 siti produttivi in dieci nazioni di tre continenti. Bombassei ammette «che il dollaro basso ha favorito quella che era comunque un’ottima opportunità industriale». La transazione sarà finanziata con 30 milioni circa come quota di aumento di capitale di Brembo North America a carico della capogruppo italiana, e per il resto come debito diretto di Brembo North America.
Quanto al rafforzamento dell’euro, Bombassei ha ammesso che sta penalizzando le esportazioni: «Il sistema dovrà rispondere in qualche modo», ha commentato. Uno dei modelli è proprio quello di Brembo, e ciò di produrre direttamente sui mercati di destinazione per evitare il rischio di cambio.

«Il rimedio» per contenere la forza della valuta unica verso dollaro e yen, «credo consista nel comprare all’estero o produrre di più all’estero, seguendo una sorta di percorso obbligato». E anche per questo Bombassei ha ripetuto che «l’espansione prioritaria è l’Asia», in particolare in Cina, Giappone e India. A Piazza Affari il titolo Brembo ha registrato un progresso dello 0,16% a 9,9 euro.

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