Bufera sul maxi-appalto per le strade

È bufera sul maxi-appalto del Comune di Roma. Dopo la bocciatura dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, che ha ritenuto non conforme alla legge l’appalto per la manutenzione di 800 chilometri di strade capitoline, l’opposizione spara a zero. Il consigliere comunale Marco Visconti (An) afferma che «i danni potrebbero essere devastanti». Il collega di partito Fabio Sabbatani Schiuma ha chiesto l’immediata convocazione della commissione lavori pubblici. Manca, finora, la voce più attesa. Quella del Comune. Già alla prese con l’istruttoria dell’Unione Europea per presunta violazione della legislazione nazionale ed europea in materia di appalti pubblici, il Campidoglio è scosso ora da una grana ancora più grossa. Ad ottobre 2006 il mega-appalto per la cosiddetta Grande Viabilità, 576 milioni, contratto fino al 2014, ha visto la netta vittoria (96 punti) dell’Ati formata da Romeo Gestioni, Vianini di Caltagirone e Consorzio Strade sicure. Subito dopo, però, una delle quattro cordate concorrenti, la Manital, ha prodotto istanza all’Autorità. Quest’ultima ha verificato l’esistenza di un medesimo soggetto fra stazione appaltante e società aggiudicatarie. Di qui la bocciatura dell’appalto, giudicato «non conforme» alla legge Merloni.
E il Comune? Ieri abbiamo atteso invano una replica. L’assessore alla mobilità, Calamante, per bocca del suo addetto stampa, si è defilato: «Questo settore non è di mia competenza». L’assessore ai lavori pubblici, D’Alessandro, invece, cercato al telefono, è risultato irreperibile.
In compenso ha parlato l’opposizione. Ed i toni sono stati tutt’altro che morbidi. «La bocciatura dell’appaltone è grave - ha dichiarato Marco Visconti -. I danni derivanti da un contenzioso con la ditta che ha fatto ricorso potrebbero essere devastanti per la capitale. In una città dove la manutenzione strade non ha mai brillato, potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso. Incredibile quanto accaduto anche sul fronte della trasparenza - ha aggiunto -. Chissà che la Procura di Roma non voglia approfondire. Oggi presenterò un’interrogazione al sindaco per sapere come si procederà per la manutenzione delle strade e quali provvedimenti prenderà l'amministrazione a fronte della bocciatura della gara».
A puntare il dito anche Sabbatani Schiuma: «Non si gioca sulla pelle dei romani - ha ammonito - il problema della manutenzione di 800 chilometri di strade è serio, soprattutto per le tante vittime che pongono Roma al primo posto tra 14 capitali europee per numero di morti e feriti sulle strade, con una media annua di 8,37 su 1000 abitanti. In confronto a 0,85 di Londra, 0,59 di Berlino, 0,40 di Parigi». Schiuma ha chiesto al presidente Marroni la convocazione della commissione capitolina lavori pubblici e mobilità, ed inoltrato un’interrogazione al sindaco Veltroni, «dal momento che sono molte le voci che parlano di alcuni consulenti» implicati nella vicenda, «molto vicini ad autorevoli esponenti del Campidoglio». Per Schiuma, che ha presentato una question time a D’Alessandro e Calamante, «è in discussione una possibile denuncia alla Corte dei Conti». Parole di fuoco pure dal Coordinamento Motociclisti: «Adesso, se vivessimo in una città normale - ha affermato Riccardo Forte - qualcuno dovrebbe rassegnare le dimissioni. Chi? In primo luogo l’assessore D’Alessandro».

Per il rappresentante delle due ruote a Roma anche laddove la manutenzione viene fatta, i risultati lasciano a desiderare: «Basti citare via Po e via Tagliamento. Poco dopo la conclusione dei lavori, sul manto già emergevano le prime crepe».

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