Un buono prepagato per le baby sitter

Basta scartoffie, file agli uffici Inps e bollettini. Almeno nel caso dei lavori stagionali. Il governo ha sposato in pieno la logica dei «voucher». Cioè buoni acquistati, magari dal tabaccaio, che valgono come tasse o contributi. Nella manovra arriva infatti il «buono prepagato» per la babysitter. Il dicastero spiega che tra le misure c’è anche la possibilità di una «semplice regolarizzazione dei lavori occasionali o accessori prestati - entro limiti definiti - a famiglie, imprese familiari, imprese agricole, imprese del turismo, attraverso buoni prepagati (per esempio per quel che riguarda i lavori di giardinaggio, baby sitting, lavori stagionali degli under 25, vendemmia)».
Misura che sarà particolarmente gradita da quelle famiglie che fanno lavorare ogni tanto una collaboratrice, ma anche da chi opera nell’agricoltura oppure nei settori del turismo e dei servizi. Tutti quelli, quindi, che fanno largo uso di lavoro saltuario. I vantaggi non saranno solo per le famiglie.

Come tutti gli alleggerimenti della burocrazia, anche questo mira a fare emergere il sommerso. Tutti quei lavori (in questo caso «lavoretti») che, per pigrizia o convenienza, vengono nascosti al fisco e alla previdenza.

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