Burlando peggio del governatore della rumenta

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(...) Su un dato però nessuno può dissentire: Burlando è e resta ultimo tra i presidenti di Regione. Ultimo staccato di due punti percentuali persino da Antonio Bassolino, scaricato nella rumenta persino dai suoi alleati. E proprio l’impietoso confronto con il governatore della Campania viene rimarcato da Matteo Marcenaro e Nicola Abbundo dell’Udc: «Burlando si colloca addirittura dopo Bassolino, il che è tutto dire. Sarebbe ora che il presidente della Liguria traesse le dovute conseguenze dal severissimo giudizio del quotidiano economico più importante del nostro paese e prenda in seria considerazione l'idea di farsi da parte». Tradotto: dimissioni. Ed ecco che An scopre di non essere sulla stessa lunghezza d’onda dell’Udc solo quando c’è di mezzo la leadership del centrodestra. «Non avevo il minimo dubbio che a Burlando sarebbe toccata la maglia nera - interviene il capogruppo Gianni Plinio -. Il sondaggio registra fedelmente quelli che sono gli umori prevalenti tra i liguri. È andato sistematicamente contromano rispetto alle esigenze della gente e ha deluso le stesse aspettative di quelli che avevano incautamente riposto fiducia in lui: ha aumentato le tasse, ha tagliato servizi sanitari fondamentali, ha peggiorato i servizi, ha sprecato denaro in spese inutili ed ha lasciato le grandi opere sulla carta. Dovrebbe decidersi a trarne le conseguenze rassegnando le dimissioni».
Il quadro tracciato dal «Sole» è pesante. Burlando è al 44.0 per cento di gradimento. Alle elezioni aveva ottenuto il 52.6, appena un anno fa era già sceso al 49.5, ma negli ultimi 12 mesi ha perso contatto con la quota-vittoria. Cinque punti e mezzo meno di un anno fa, 8.6 in meno rispetto al 2005. Forza Italia scarta l’ipotesi automobilistica. «Il sole 24 Ore - afferma il capogruppo Luigi Morgillo - attribuisce il rovinoso calo di gradimento in particolare all'episodio dell'autostrada imboccata contromano da Burlando alcuni mesi fa, ma non credo che questo sia stato determinante. Il malcontento dei liguri ritengo sia dovuto alle scelte sbagliate fatte in questi anni. Basti pensare alla legge sugli alberghi, alla quale possiamo aggiungere molte altre leggi ugualmente illiberali, come quella sull'edilizia, che di fatto espropria il 10 per cento delle nuove costruzioni, per adibirle a edilizia pubblica. Per prima cosa dovrebbe smettere di ascoltare la sinistra massimalista che ha imposto leggi e provvedimenti illiberali».
Sì, già, ma lui, il bocciatissimo, cosa dice? Niente. Perché il suo staff gli consiglia di affidare la replica a un comunicato stampa. Prendere o lasciare. Ventisei righe per dire quello che va dicendo da due mesi a questa parte. Che la politica della Regione ha risanato i conti, sta iniziando a ridurre le tasse (in verità ha abbassato solo una minima parte degli stessi aumenti da lui decisi) e che andrà sempre meglio. «Credo che sul sondaggio possa avere influito la scelta, compiuta con determinazione da questa amministrazione, di dedicare la prima parte del mandato a una forte azione di risanamento finanziario - spiega il comunicato di Burlando - al quale peraltro eravamo obbligati dal dissesto dei conti della sanità che abbiamo trovato. In fondo è una dinamica simile a quella che sta vivendo il governo nazionale. I contribuenti liguri hanno tra l'altro avvertito proprio nel 2007 l'appesantimento fiscale dovuto a questa manovra di risanamento. Ora la Regione investe per tutelare i redditi più bassi, per la qualità del lavoro e per lo sviluppo». Alberto Leiss, consulente per l’immagine, spiega che questo è il concetto. Che non è mica poco.

E che comunque «il paragone con Bassolino non si può fare, perché Burlando è ultimo come gradimento, ma il governatore della Campania, in fondo ha perso di più, oltre il 15 per cento, dal giorno della sua elezione». In effetti aveva un margine di fiducia ben maggiore. Burlando non aveva neppure quella.

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