(...) La Lombardia deve essere la regione da cui riparte la seconda parte del mandato di Berlusconi, visto che è un lombardo, un imprenditore brianzolo e che questo vento ha cambiato il Paese. La Lombardia che parte in questa direzione lancia il federalismo, le infrastrutture e lattenzione alle famiglie».
I sondaggi parlano di un calo di consensi per il Pdl. Crede che siano realistici?
«Ci hanno fatto passare come coloro che non sanno neppure presentare le liste e hanno creato imbarazzo tra i nostri elettori. Ne ho avuto esperienza personale e diretta in questi giorni di campagna. Si sente che lelettorato è un po perplesso e va aiutato a vincere questo momento di difficoltà. Per fortuna Berlusconi è stato chiaro nei riguardi di questa burocrazia sorda e a volte cieca».
Come valuta ciò che è accaduto nella presentazione delle liste?
«Le parole del presidente sono prove incontrovertibili su quel che è accaduto e cioè che è stata usata una modalità e pregiudizievole nei nostri confronti, che a Roma si è espressa in modalità addirittura violente, stando sdraiati, ostacolando, usando mezzi che non siamo abituati ad affrontare. Nel Pdl siamo gente pacifica e serena, non abbiamo mai pensato che possa essere un motivo di scontro presentare le liste! Gli ufficiali giudiziari avrebbero dovuto spalancare le porte... ».
Crede che il caso della Lombardia sia diverso da quello del Lazio?
«In Lombardia la sentenza del Tar è ineccepibile. Erano liste presentate come sempre e col lavoro di sempre, e sono state guardate con una lente dingrandimento che sembrava un cannocchiale astronomico! Per vedere dettagli che hanno visto solo nelle nostre liste. Ciò non mette in buona luce il lavoro di chi è preposto al controllo nelle Corti dappello. La burocrazia deve mettersi al servizio dei cittadini e non ostacolarli. Non siamo sudditi. Se manca una data o un punto e virgola, ci dicano: Metta la data e il punto e virgola. E soprattutto usino gli stessi criteri con tutti».
Qualcosa da cambiare per il futuro?
«Come per la Camera e il Senato, chi ha rappresentanti politici nelle istituzioni dovrebbe essere escluso dalla raccolta delle firme. Capisco una nuova lista e un nuovo candidato, ma il fatto di avere anche solo un esponente in Comune o in Regione o dove si vuole correre, dovrebbe essere sufficiente per potersi candidare senza vessazioni di alcuna natura».
Formigoni dice che per lExpo si deve fare di più. Condivide?
«È la tensione legittima e naturale di un buon governatore. Penso che il sindaco Moratti, come è stata brava e capace a portarsi questo titolo a Milano, sarà capace di rilanciare lExpo come commissario, in collaborazione con lonorevole che la affianca. Proprio stamattina alla Camera ho risposto a un gruppo di parlamentari su interrogazioni che riguardano le infrastrutture connesse allExpo, Tem, Brebemi, Metropolitana 4 e 5».
È preoccupato dallaffiorare di nomi del Pdl nellinchiesta sui rapporti tra ndrangheta e politica?
«Ho letto qualcosa, abbiamo fiducia nella magistratura.
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