Busta, paga!

di Manila Alfano

Sono rimaste così per anni, per generazioni: in punta di piedi a sbirciare il mondo dei maschi. Entrate senza chiedere permesso, hanno dovuto forzare la porta, adattarsi a giocare con le regole già scritte, conquistarsi spazio quando posti per loro non ce n'erano. Poi, qualcosa è finalmente cambiato. Il caso Weinstein è stato solo il segno che i tempi erano maturi e che indietro non si torna più. Benedetta denuncia. Una voce che si solleva e l'altra a coprirle le spalle, voci che diventano coro unito e solidale per dire basta e mai più.

Ci vuole classe per avere davvero coraggio. E chi lo ha detto che è roba da maschi? Riprendersi lo spazio e la santa voglia di vivere alla pari senza dover chiedere permesso, senza più dire grazie. Di più: oggi le donne vogliono pareggiare i conti. Stesso ruolo stesso stipendio è il ritornello che rimbomba. La parità oggi passa dal valore, uomini o donne non si bara più. E così oggi, dopo aver denunciato le molestie subite, il passo successivo è denunciare la rapina subita per anni dalle donne. «Pagate le donne come gli uomini», ha tuonato Sharon Stone, l'attrice diventata leggenda dalla verve ancora molto «instinct». Lei con il quoziente intellettivo superiore, che ha appena compiuto sessant'anni e che si permette il lusso di ammettere: la bellezza è potere. Già ma non basta. Ora serve altro.

A Hollywood come in ogni altro posto del mondo: «Sono stata pagata meno di qualsiasi altro uomo. Dopo il successo di Basic Instinct nel 1992 nessuno voleva più pagarmi». Fermate la rapina. L'Onu dice proprio così, e ha calcolato che mancano ancora 70 anni per colmare il divario tra uomo e donna. Sharon Stone, Jennifer Lawrence, Emma Watson, Bradley Cooper, star cinque stelle lusso che denunciano, come Emma Stone, reduce dal film La battaglia dei sessi, che racconta una storia vera, quella della tennista Billie Jean King che all'inizio degli anni 70 ha combattuto una battaglia per le donne, per le professioniste e per la libertà di genere, a partire proprio - guarda caso - dalla parità dello stipendio tra tennisti maschi e femmine. Una partita che si gioca ancora adesso con uno scarto uno a dieci. I conti li fa l'ex campionessa Martina Navratilova che nell'ultima edizione di Wimbledon era stata chiamata dalla Bbc come commentatrice. «Peccato che McEnroe è stato pagato dieci volte più di me». Più che disparità una voragine. Lo fanno loro, che sono ai vertici, che hanno voce e spalle più coperte.

Carrie Gracie è una giornalista della Bbc che ha sfidato il colosso dell'informazione fino a dimettersi perché veniva pagata meno dei colleghi maschi con gli stessi incarichi. «Non sto chiedendo più soldi, sono ben pagata, voglio solo che la Bbc valuti equamente uomini e donne». Chiaro no?

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