Enrico Lagattolla
da Milano
Numero venti. Nellelenco dei soggetti contro cui la Procura di Milano chiede lapplicazione della misura cautelare cè come un buco. «Omissis», è scritto. Tra Spartaco Vezzi (19) e Francesco Marella (21). Appena tre nomi sopra Tavaroli (17). Quanto sia vicino allex responsabile della security del gruppo Telecom, nella realtà, ancora non è chiaro.
«Omissis», un espediente con cui - in genere - si coprono i nomi di personaggi «ingombranti». Politici, criminali di mafia, o individui di cui è prematuro rivelare lidentità. In questo caso, restano un mistero le generalità di quello che appare un «sodale» dellassociazione guidata da Tavaroli e Cipriani.
Punto primo. A quanto sembra cè che «mister x» si trova allestero, e non è stato ancora arrestato. In questo caso, la mancanza di dati personali sarebbe giustificata dalla necessità di non far trapelare informazioni che possano in qualche modo pregiudicare la cattura dellindagato. Ma dove sia, non è dato sapere.
Punto secondo, il suo ruolo nell«associazione». Forse un altro manager Telecom, coinvolto nel traffico di informazioni sensibili. O forse un pubblico ufficiale, uno di quelli «contrari ai doveri dufficio», come scrive il Gip, disposti ad «aprire» al miglior offerente le banche dati del ministero dellInterno, delle Finanze, della Giustizia e dei Servizi segreti.
Oltre a queste, rimangono due alternative. Che si tratti semplicemente di uno degli «007» privati disposti a pagare tra i 20 e 30 euro per ottenere un nominativo, e qualcosa di più per un estratto conto, oppure che l«omissis» nasconda un complice «eccellente».
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