Cai condanna Linate, imprese in rivolta: "No ai tagli drastici"

Aziende e commercianti contro la proposta fatta da Cai: "Aperta solo Malpensa? Le metropoli hanno due scali...". Formigoni: "Non sono d'accordo con questo piano"

Cai condanna Linate, imprese 
in rivolta: "No ai tagli drastici"

Perché Malpensa possa continuare a essere hub per Alitalia, Cai, impone una condizione. Una sola. Quale? Chiudere lo scalo di Linate. Sì, avete letto bene: Roberto Colaninno e Rocco Sabelli, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Cai, chiedono di chiudere l’aeroporto di Milano o di ridimensionarlo drasticamente. Questa ipotesi è la proposta che i vertici della nuova compagnia aerea hanno dettagliato ai rappresentanti del sistema economico e produttivo.
Soluzione che «suscita perplessità e preoccupazione» in Carlo Sangalli: «Da parte di Alitalia c’è stato il riconoscimento che Malpensa debba essere un hub per svolgere un ruolo importante per i mercati del nord Italia e nell’economia del Paese. Ma c’è il problema di Linate e del suo ridimensionamento che suscita forti perplessità e preoccupazioni». Certo, «la prospettiva di un aumento di rotte intercontinentali su Malpensa, 14 rispetto alle 3 di oggi, è un passaggio incoraggiante» ma per il presidente della Camera di commercio, tra Malpensa e Linate «non va fatto il gioco della torre perché esiste spazio per entrambi gli aeroporti». Malpensa è «risorsa indispensabile, hub per il nord del Paese» ovvero «non c’è recriminazione localistica ma atto dovuto», quanto a Linate, secondo il presidente Sangalli, «tutte le aree metropolitane mondiali paragonate a Milano hanno almeno due aeroporti, la questione è definire ruoli e relative funzioni». Come dire: «Malpensa può avere un ruolo di raccordo per i voli internazionali e intercontinentali» mentre «Linate ha un ruolo importante per i collegamenti veloci, vitali per gli affari con le principali città europee e italiane».
Valutazioni seguite dal commento di Giuseppe Bonomi: «Sabelli è stato di un’onestà intellettuale straordinaria, ha detto che Malpensa è la priorità ma che si deve chiudere Linate». Repetita iuvant per il direttore generale e presidente di Sea, società di gestione degli scali milanesi: «Non è questione di credere o non credere alle parole di Sabelli, lo ripeto, è stato onesto ma Sea ha un piano industriale che prescinde dall’impegno di Alitalia». Annotazione che è un messaggio inequivocabile e che spinge Mario Boselli a lanciare un appello affinché sia percorso un itinerario diverso da quello prospettato da Cai: «Il caso Linate è un problema di difficile soluzione ma non possiamo abbandonare il certo per l’incerto. Non possiamo rinunciare a una Linate che funziona bene per una futura meravigliosa Malpensa».


Osservazione del presidente della Camera della Moda che, forse, non è però condiviso dal 70 per cento degli imprenditori che vogliono utilizzare i treni ad alta velocità per raggiungere Roma. Sondaggio della Camera di commercio che, suggerisce Sangalli, dovrebbe «far valutare attentamente il destino e le potenzialità della proposta Cai di ridimensionare Linate».

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