Caldo torrido e il 118 va in tilt Duecento interventi in 24 ore

Il caldo sta stremando i milanesi. Il bollettino di coloro che hanno chiesto aiuto al 118 è stato però più pesante lunedì rispetto a ieri. Ma il guaio è che siamo solo all'inizio dell'ondata di caldo. E c’è d'aspettarsi il peggio. Per ieri e oggi la Protezione civile ha previsto il codice arancione, con cui si segnalano rischi per la salute di anziani, cardiopatici e bambini, e che se dovesse perdurare anche domani farebbe scattare l'allarme codice rosso. Ovvero l'allerta di pericolo per il caldo torrido che potrebbe comportare per le persone di tutte le età. Sinora a Milano a soccombere al caldo torrido sono stati prevalentemente anziani e ipertesi. Sono stati loro a far arroventare ieri e lunedì il 118.
Il boom di richieste d'aiuto per malori dovuti alle temperature elevate si è avuto il primo giorno della settimana: circa duecento in più di quelle del lunedì precedente. «Si è verificato così - spiega Giovanni Sesana, responsabile del 118 un incremento di telefonate del 10 per cento. Ieri un po’ meno. La giornata è stata più tranquilla, siamo pronti però ad affrontare la vera emergenza dopo il terzo giorno di allarme codice arancione lanciato dalla Protezione civile». A essere state colte da malore nella propria abitazione sono state soprattutto persone anziane, cardiopatiche e ipertese.
Non sono mancati però casi di persone svenute per strada, com’è capitato l'altro ieri a un signore colpito da un colpo di calore ad una fermata d'autobus. Trasportato al San Carlo è andato così ad aggiungersi ad altri due pazienti che presentavano palesi disturbi dovuti alle elevate temperature. Disturbi contro i quali mette in guardia il volantino della Regione che i soccorritori del 118 in questi giorni stanno cominciando a distribuire durante i loro normali interventi a persone anziane ed adulte.
Tra i dieci consigli ce n'è anche uno per gli ipertesi che sono tra coloro che ieri e lunedì sono stati soccorsi dalle ambulanze del 118. Viene loro raccomandato di rivolgersi al medico per chiedere se è il caso di proseguire con le solite modalità l'assunzione di farmaci antipertensivi. Questi in abbinata al caldo eccessivo possono procurare un calo eccessivo della pressione. Un inconveniente che è capitato a un po’ delle persone che ieri hanno intasato i pronti soccorso. Il Sacco e il San Carlo ieri pomeriggio hanno dovuto chiedere al 118 di non trasportare altri pazienti da loro.
Il Sacco aveva l'astanteria piena, in quella del San Carlo, dove avevano addirittura esaurito le barelle, si erano accumulati pazienti in attesa di ricovero. Una situazione rovente che lunedì aveva messo in ginocchio altri, e più numerosi, pronti soccorso tra i quali il San Paolo, il Fatebenefratelli e il Niguarda. Un superlavoro quello di questi giorni torridi che risente infine della chiusura dal 10 giugno del pronto soccorso della Santa Rita.
Legambiente nel frattempo lancia l’allarme ozono in Lombardia.

Meno di una settimana di caldo e i livelli di ozono nella troposfera, la parte più bassa dell’atmosfera dove si trova l’aria che respiriamo tutti i giorni, sono volati oltre la soglia critica. Nell’hinterland milanese la concentrazione di ozono ha raggiunto i 190 mg per metro cubo: in zona Parco Lambro i mg sono arrivati a 184.

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