Dopo 800 anni di inossidabile reputazione, la facoltà di teologia di Oxford cambia nome per riflettere il crescente numero di studenti e accademici che studiano oltre alla fede cristiana anche lislam, linduismo e il giudaismo. Un progetto di revisione della facoltà completato lo scorso anno e visionato dal Times, suggerisce che oltre a cambiare nome il dipartimento modifichi anche i propri criteri di accesso e il programma dei suoi corsi, al fine di rendere più semplice liscrizione e aumentare il numero di studenti, al momento uno dei più bassi di tutte le facoltà di Oxford. Entro ottobre la facoltà deciderà se ribattezzarsi facoltà del Divino, come a Cambridge, oppure qualcosa come facoltà di teologia e studi religiosi. Il programma dei corsi cambierà per rendere la laurea più appetibile per «gli studenti il cui interesse primario è al di fuori della tradizione giudeo-cristiana». Insomma, più spazio allislam, al buddismo e via dicendo.
Nonostante quanto abbia dichiarato a febbraio il premier David Cameron, convinto che il multiculturalismo nel Regno Unito sia morto, alluniversità di Oxford sembrano essere sicuri del contrario: per tornare a essere una facoltà vivace, è necessario internazionalizzare i propri corsi aprendoli di più ad altre religioni e culture. Anche se a Oxford non tutti i docenti sono daccordo su questa modernizzazione della facoltà.
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