Il campeggio della discordia: «Idea giusta, posto sbagliato»

Non un semplice campeggio, ma un villaggio caravan di 66 ettari, con case mobili di minimo impatto ambientale e pensato anche per le roulotte. Attrezzato con campi da tennis, calcio, golf e percorsi ciclopedonali. Niente da dire sull’idea, che ampia la ricettività extra urbana, coinvolgendo una nuova fascia di mercato anche nella Capitale. È il posto in cui verrà realizzata quella struttura, che provoca la contrarietà dell’opposizione e anche di parte della maggioranza. La delibera, che contiene quel progetto e che verrà votata oggi in consiglio comunale, prevede che il campeggio sia realizzato nel comprensorio di Salone, in zona Collatina, a sud del corso del fiume Aniene.
Gli esponenti di Forza Italia, lunedì in aula, hanno incentrato i loro interventi proprio sulla localizzazione della struttura. «Quella è una zona spesso soggetta ad alluvioni, anche a causa dell’innalzamento del fiume - sottolinea Pasquale De Luca, consigliere comunale azzurro -. Inoltre, si trova a due passi dal campo nomadi più grande della capitale, con tutto quello che consegue per la sicurezza dei turisti che andranno in quel campeggio». Le stesse obiezioni le solleva Gianluca Quadrana della Rosa nel Pugno: «Una grande capitale come Roma - puntualizza - ha bisogno di investire sul turismo non convenzionale, che non riguarda alberghi e strutture simili, pensato per i giovani e per chi non ha una grossa disponibilità economica». «L’idea, quindi, è giusta - continua Quadrana -, è il posto che è sbagliato, soprattutto considerando la mancanza di trasporto pubblico che caratterizza quella zona. Prima c’era una stazione, ma è stata tolta. E tutta la Collatina è rimasta la stessa dai tempi dell’antica Roma».
Anche Fernando Bonessio, capogruppo capitolino dei Verdi, esprime le stesse perplessità, ma lui oggi voterà «sì» a quel documento, motivando la sua scelta con il fatto che «Roma si deve dotare di strutture ricettive a basso costo. Camping nella capitale sono presenti solo sulla Pontina e sulla Flaminia. È ora di cominciare a fare qualcosa per un tipo di turismo più alla portata di tutti». Voterà quindi «sì» più per il buon proposito espresso dall’amministrazione, che per il progetto in sé, considerando anche che la delibera è un accordo di programma, una sorta di preliminare. Dopo la sua approvazione in Aula, che dovrebbe esserci, salvo sorprese dell’ultima ora, sarà il turno della conferenza di servizi, ossia la riunione di tutti gli uffici competenti. Bonessio in quella sede solleverà le sue obiezioni. Marco Marsilio, capogruppo capitolino di An, invece, già in aula Giulio Cesare ha fatto sentire la sua voce, specificando che «quella proposta non solo si trova in un’area non adatta, ma è anche difforme dal Piano regolatore varato dal Comune lo scorso anno e tuttora fermo in Regione, dove non si è ancora arrivati all’approvazione definitiva di quel documento».
Le spese della struttura, pari a più di un milione di euro, sono a carico della società Publitour spa, a cui è stata affidata la realizzazione del campeggio.

Il Campidoglio concederà a quell’azienda di sfruttare parte dell’area di proprietà comunale e, in cambio, otterrà la possibilità di utilizzare alcuni servizi, come le piste ciclopedonali, a vantaggio di tutti i cittadini e non solo dei clienti del camping.

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