Campo rom: casa di piacere a cielo aperto

Arriva l’estate e, puntuale, a Genova ritorna con forza il problema degli accampamenti abusivi dei rom. Una questione che in inverno è limitata dalle condizioni climatiche, ma che appena torna la bella stagione si ripresenta. E sempre nelle stesse zone. Nel ponente di Genova e in Valpolcevera dove gli abitanti sono esasperati. Due casi su tutti, denunciati da Davide Rossi, consigliere municipale della Lega Nord nel Centro Ovest.
Il primo riguarda il territorio di competenza del consigliere Rossi: a Sampierdarena - in Lungomare Canepa - vivono una quarantina di zingari che hanno occupato un cortiletto e un magazzino nei pressi della rotonda del lungomare vicino all’area residenziale e commerciale della Fiumara, proprio nelle vicinanze del palazzo dell’Aism. Da tre mesi i residenti della zona stanno sopportando di tutto: dall’aria maleodorante, conseguenza dei bisogni fisiologici fatti a cielo aperto e i cumuli di spazzatura accumulati, fino all’«inquinamento acustico» ed al buoncostume conseguenza dell’abitudine dei rom che si sono accampati in questa zona di consumare rapporti sessuali a cielo aperto. «La presenza di queste persone non è gradita ai residenti - spiega Davide Rossi -. Da quando sono arrivati, sono aumentati gli episodi di microcriminalità in zona con finestrini delle auto rotti, scippi, furti ed episodi di accattonaggio». Rossi ha presentato un’interpellanza al presidente del Municipio per ottenere lo sgombero dell’area come dovrebbe essere di prassi.
Situazione analoga ad appena cinque chilometri di distanza: a Rivarolo, dietro la centralissima Piazza Pallavicini che è il cuore del quartiere, il parcheggio delle auto è diventato terra di nessuno. Dominato e gestito da un gruppo di zingari che, oltre a contribuire pesantemente al degrado della delegazione con l’abbandono di materiali di ogni tipo, prendono di mira le ragazze che passano da lì con apprezzamenti di sfondo sessuale ed insulti.
Sono arrivati diversi mesi fa con camper e una roulotte e da lì non si schiodano. Per cercare di riconsegnare un minimo di decoro all’area e, soprattutto, farlo tornare luogo sicuro, si sono mosse anche un gruppo di mamme di Rivarolo che hanno dato vita ad un comitato spontaneo: «Liberazione del parcheggio della morte», con l’idea di muoversi insieme per fare presente alle autorità competenti la situazione disastrosa del parcheggio di piazza Pallavicini.

«Dopo mesi di esasperate richieste d' intervento inevase da parte dei cittadini - commenta Rossi - siamo ancora qui a chiederne lo sgombero. Ci auguriamo che di conseguenza si muova la polizia municipale e il Municipio Valpolcevera e che vengano posizionati appositi dissuasori all' ingresso del parcheggio al fine di inibire a camper e roulotte l' accesso».

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