Roma - «Tu non sai niente di me!», protesta Michela col fratello rockettaro, che la sospetta di lesbismo e lo dice agli ignari mamma e papà, pensionati di provincia, rimproverati di non aver compreso quell’orientamento sessuale. Ma lei, amante dei delfini, è una ragazza d’oggi, un po’ confusa e per questo cerca rifugio al delfinario, dove nessuno le chiede niente, mentre accarezza il dorso lucido dei mammiferi. «La famiglia è così: un luogo in cui si vive insieme, senza sapere nulla gli uni degli altri», spiega Anita Caprioli, che nell’originale commedia Non pensarci (da venerdì nelle sale), di Gianni Zanasi, recita con Valerio Mastandrea (il fratello Stefano) e Giuseppe Battiston (l’altro fratello, Alberto), aggiungendo la sua tessera al mosaico della famiglia Nardini. Presentato alla scorsa edizione del Festival di Venezia e vincitore del Premio Pasinetti, quest’ironico racconto sull’infelicità domestica gira sul perno d’una disincantata leggerezza.
«Sono partita dalla mia percezione di famiglia, basandomi più sui sentimenti che su un’elaborazione a tavolino di certe dinamiche. Con la struttura produttiva agile d’un film indipendente, ho trovato il tono giusto per mettere in scena il mio personaggio», spiega la Caprioli, che a metà mese uscirà con I demoni di San Pietroburgo, l’atteso lavoro di Giuliano Montaldo, in cui l’artista trentenne, volto familiare anche nel televisivo Cime tempestose, sarà Aleksandra, terrorista senza scrupoli all’ombra degli zar. «Per risultare il più possibile leggera, in questo lavoro di Zanasi, ho lasciato da parte i miei schemi professionali. Il regista, infatti, mi ha diretto come se potessi entrare in tutte le stanze d’una costruzione cinematografica solo all’apparenza facile», specifica l’attrice. Graziosa mentre si aggira tra gli amati delfini, munita di secchi e spazzolone; intensa, quando dialoga ora col fratello punk, ora col fratello che ha preso in mano le redini dell’azienda di famiglia, Anita Caprioli ha già fatto coppia con Mastandrea in Tutti giù per terra. Interprete preferita da Luca Lucini (ora sul grande schermo con Amore, bugie e calcetto), la giovane artista assomiglia vagamente a Isabelle Adjani, sia nello sguardo malinconico sia nel disegno delle labbra.
Ma di che cosa parla Non pensarci, che si avvale della partecipazione di Caterina Murino nel ruolo d’una squillo? Tutto parte dal ritorno a casa del fantasioso
rockettaro Stefano, di stanza a Roma, ma bisognoso di ritrovare le proprie radici. Ma la famiglia Cardini è tutt’altro che serena, né stupisce che il protagonista abbia voglia tornare ai beati tempi, in cui tutti si mentivano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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