Michela Giachetta
Unazienda pubblica che gestisce un servizio riservato esclusivamente a privati, col beneplacito del Comune. Un beneplacito che ammonta a circa 406mila euro e di cui attualmente usufruiscono solo 180 persone.
Lazienda pubblica in questione è lAtac, che ha ricevuto dal Campidoglio lincarico di avviare a Roma il servizio di car sharing, cofinanziato dal Comune stesso, per il 50 per cento, assieme al ministero dellAmbiente, per una cifra complessiva di 812mila euro. Il car sharing, attivo in città da marzo, consente luso in comune di alcune vetture da parte di un «club di utenti».
«Lidea del car sharing - si legge nel sito dellAtac - trasforma il bisogno di possedere unauto nella necessità di disporre di un servizio in grado di garantire una mobilità personalizzata, svincolata dagli orari e dai percorsi del trasporto pubblico». In sostanza, dove non arriva il servizio pubblico può arrivare il soggetto privato. Pagando. Per usufruire delle auto messe a disposizione dallAtac, infatti, occorre iscriversi al servizio, al costo di 100 euro. Si deve poi acquistare un abbonamento annuale (per altri 100 euro) o trimestrale (per 40 euro). Labbonamento permette di ottenere una smart card: quando il cliente entra in possesso del mezzo deve avvicinare la smart card a un lettore e ripetere poi la procedura a fine utilizzo.
Il lettore automaticamente registra le informazioni statistiche necessarie al monitoraggio del servizio: orario di partenza e di ritorno, chilometraggio effettuato, tempo duso. Il costo del noleggio del mezzo, infatti, è proporzionale al tempo di utilizzo, (che deve essere compreso fra un minimo di unora e un massimo di quattro giorni), ai chilometri percorsi e al tipo di vettura scelta. «Attualmente il car sharing è circoscritto solo al III municipio - spiega Mauro Moroaur, capo dellufficio stampa dellAtac -, ma entro la primavera dovrebbe estendersi anche al I municipio, nella zona intorno a Termini, e al II municipio, in zona semicentrale».
Sono soprattutto liberi professionisti e casalinghe a usufruire del servizio. «Per motivi diversi - continua ancora Moroaur - Il libero professionista magari ha bisogno di muoversi in centro, per lavoro, e con la sua automobile non potrebbe farlo. La casalinga, invece, spesso non ha unauto di proprietà, ma per qualche motivo ogni tanto potrebbe averne bisogno per fare qualche commissione. E così noi andiamo incontro alle loro esigenze».
Il car sharing, infatti, permette di sostare gratuitamente nei parcheggi a sosta tariffata e nei parcheggi di scambio. Non solo. Con lauto noleggiata e profumatamente pagata si può accedere e circolare nella zona a traffico limitato della città o nelle corsie preferenziali, e muoversi nelle zone vietate durante il divieto di circolazione. Il personale che si occupa direttamente del servizio fa sapere che il privato guadagna utilizzando il car sharing se durante lanno percorre non più di 15mila chilometri. La flotta a disposizione dei clienti è di 10 automobili, conformi alla direttiva euro 3 e pagate dal Comune, facendo un rapido calcolo, circa 40mila euro ognuna. Il 30 per cento dei mezzi è a gas metano.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.