Un carabiniere arrestato: "Ho quel video, frutterà soldi"

"Quel video... quel video della nota personalità ce l'ho io, te lo porto a Milano, ci farà fruttare tanti soldi...". Questa una delle frasi intercettate dette durante una conversazione tra uno dei carabinieri arrestati ed un intermediario. L'avvocato: "Non esiste alcun secondo video". Forse inchiesta su soldi, droga e telefonate

Un carabiniere arrestato: "Ho quel video, frutterà soldi"

Roma - "Quel video... quel video della nota personalità ce l'ho io, te lo porto a Milano, ci farà fruttare tanti soldi...". Questa una delle frasi intercettate dette durante una conversazione tra uno dei carabinieri arrestati ed un intermediario che avrebbe dovuto aiutare i quattro militari, finiti poi in manette per aver ricattato il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. La frase è riportate tra le intercettazioni fatte dai carabinieri del Ros nelle prime fasi delle indagini. Da questa ed altre conversazioni si è arrivati poi ai fermi e poi agli arresti dei quattro carabinieri accusati di aver fatto un'irruzione, non autorizzata, nell'appartamento di via Gradoli al cui interno si trovava il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo ed un transessuale. Le indagini dei carabinieri del Ros sono state accelerate fino ad arrivare agli arresti di giovedì per evitare che il video potesse finire nelle mani di qualcuno che avrebbe finito con il pubblicarlo.

"Non esiste nessun secondo video" "Non esiste nessun secondo video, tutto ciò che è accaduto Piero Marrazzo, ormai privato cittadino e non uomo pubblico, lo ha raccontato alla magistratura e lo ha detto all'opinione pubblica". Lo dichiara l'avvocato di Piero Marazzo, Luca Petrucci. "La verità è stata consegnata alla magistratura e ogni altra ricostruzione verrà perseguita legalmente", aggiunge Petrucci sottolineando che ora "Marrazzo essendosi autosospeso é solo un privato cittadino che compare esclusivamente come parte offesa in un procedimento per fatti gravissimi". Un procedimento "dove sono indagati pezzi dello Stato deviati, ovvero i quattro carabinieri arrestati, accusati di reati gravi - conclude Petrucci - Come privato cittadino ora Marrazzo merita il rispetto della privacy e le sue vicende personali devono essere sottratte all'opinione pubblica"

Forse indagini su soldi, droga e telefonate Indagini potrebbero essere avviate su la droga, le telefonate arrivate alla Regione Lazio ed eventuali tranche di denaro in contante date ai militari arrestati. Accertamenti patrimoniali, infatti, potrebbero essere decisi per capire se il presidente della Regione Piero Marrazzo abbia mai versato dei soldi in contanti ai quattro militari, oltre ai tre assegni che quella mattina (come lui stesso ha ammesso in sede di audizione da parte dei magistrati della Procura di Roma) per paura di essere ricattato. Le indagini potrebbero estendersi anche ai soldi percepiti dai transessuali. Altri accertamenti riguarderanno invece la verifica delle telefonate arrivate ad un numero fisso della Regione Lazio. Bisognerà capire in sostanza se, oltre ad alcuni transessuali, anche i carabinieri finiti in manette abbiano mai cercato di contattare il governatore del Lazio direttamente all'utenza del suo ufficio.

Una volta accertato se nell'appartamento c'era cocaina (nel video si vede una polvere bianca, ndr) dovrebbero partire verifiche anche su chi e come avrebbe introdotto nella casa la droga. Per quanto riguarda l'auto blu, visibile in un frammento del video, si dovrà stabilire se l'uso sia stato improprio o meno.

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