Alcuni hanno contrassegnato la merce da scontare con un bollino rosso o verde. Altri mettono dei puntini dietro il cartellino o un piccolo segno che indica la percentuale del ribasso. I più temerari invece lhanno scritto nero su bianco sul prezzo attaccato al capo dabbigliamento e non si fanno nessuno scrupolo a dichiarare pubblicamente che loro hanno già iniziato i saldi. E poco conta se la data ufficiale è il 2 gennaio, loro gli sconti li hanno già iniziati. Con una settimana, o poco meno, di anticipo. Milano, nelle vie del centro e del quadrilatero della moda, funziona tutto con il passaparola. Oppure con le cartoline e i messaggi sul cellulare per avvertire i clienti che la merce a prezzo ridotto la possono trovare ben prima dellanno nuovo. In alcuni casi, non cè nemmeno bisogno di essere iscritto alle liste degli habitué, basta dare il proprio nome e cognome al momento del pagamento. E il gioco è fatto. Anche le vetrine più ambite e proibitive, le cosiddette griffe, hanno ceduto ai tempi neri della crisi e dato il via ai presaldi. Da Prada scarpe e vestiti per i clienti tesserati sono al 50%, il 40% invece sulle borse. Da Tods gli sconti alla cassa vanno dal 30% al 50%. Versace ha già messo in esposizione la merce da vendere a metà prezzo e da Armani il cartellino è ribassato del 40%. Nelle grandi catene di abbigliamento come la Benetton e Sisley le commesse stanno già etichettano la merce con i costi scontati.
In pochi, pochissimi rispettano le regole. «Noi iniziamo rigorosamente il 2 gennaio - spiega una commessa di Calvin Klein in corso Buenos Aires -. Non abbiamo fatto né card speciali per i clienti, né presaldi. È la ditta che vuole così». E così sono le regole. Lo stesso vale per Yamamay, Puma, Liu Jo, Motivi e Intimissimi. «Comunque ci aspettiamo che questanno vadano bene le vendite. I presupposti ci sono e anche per il Natale non possiamo lamentarci - continuano da Calvin Klein -. La crisi? Chissà se cè mai stata». Mentre pochi metri più avanti, da Etam catena francese, ammettono di essere già partiti con lo sconto del 20% su quasi tutta la merce, anche sui prodotti in «rosso» per il Capodanno. «Prima abbiamo fatto delle promozioni - racconta una commessa del negozio -, con prezzi sorprendenti sfruttando i capi con un buon rapporto qualità prezzo». Spiega la ragazza alla cassa che sono moltissimi in Corso Buenos Aires ad aver anticipato le vendite ribassate, anche se nessuno lo dichiara ufficialmente. «La differenza la vedi subito nei clienti appena gli dici che ci sono gli sconti alla cassa. Si riempiono la borsa di articoli e comprano molto di più».
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