Casa Cammarelle: dove si tifa a pugni chiusi

Lui picchia forte ma in fondo è un coccolone e un cuore di papà. «È il numero uno, vincerà l’oro». Angelo Cammarelle è sicuro, ma con voce pacata, nel prevedere il successo del figlio Roberto, che ieri a Pechino ha conquistato la finale di pugilato pesi supermassimi e domani sfiderà il cinese Zhang Zhilei per salire sul gradino più alto del podio.
A casa del pugile, a Cinisello Balsamo, non fervono preparativi per particolari festeggiamenti, «perché non rientra nello stile della nostra famiglia», spiega il signor Angelo, che ha seguito davanti al televisore, insieme alla moglie Giovanna e a qualche vicino di casa, l’incontro contro il britannico David Prince.

«Non ci ha stupiti il risultato, sappiamo come combatte e gestisce gli incontri, la freddezza è un po’ di famiglia», racconta il papà di Cammarelle, che è ottimista per la finale, ma non nasconde il timore che una giuria partigiana possa favorire il cinese a scapito del figlio: «L’oro lo aspettavamo già quattro anni fa, ma si sa che i russi ci misero i soldi e infatti un russo batté Roberto - ricorda -. È difficile combattere contro una nazione intera. Spero però che finisca ai punti e non con un altro ko, perché non ho piacere che faccia male a un altro ragazzo».

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