Erano dieci anni che il Comune aspettava questo risultato e ieri mattina le forze dellordine hanno liberato lappartamento in via Padre Luigi Monti 23 occupato abusivamente dalla signora Giovanna Pesco. Lei, passata alle cronache come la regina delle assegnazioni abusive degli alloggi dietro compenso in zona Niguarda, è detenuta nel carcere del San Vittore con laccusa di associazione per delinquere finalizzata al racket delle case popolari. «Un esito che attendevano da dieci anni - dichiara il vicesindaco e assessore alla sicurezza Riccardo De Corato -. E che dà seguito alla sentenza sul decreto di rilascio pronunciata solo dieci giorni fa dalla quarta sezione del Tar che ha respinto il ricorso delloccupante». Già il 15 maggio del 2000, il direttore del settore assegnazione alloggi Erp aveva notificato il provvedimento di rilascio dellappartamento della Pesco. Ma poi era intervenuto il Tar che aveva impugnato il provvedimento e laveva sospeso. Dieci giorni fa la conclusione della vicenda con una sentenza che dava ragione al Comune che chiedeva lo sfratto della signora Giovanna Pesco dallalloggio in zona Niguarda.
«Si tratta quindi del colpo decisivo inflitto al clan di via Monti dopo lo sgombero effettuato il 3 marzo scorso dellappartamento occupato abusivamente dalla figlia della Pesco, Anna Cardinale - continua De Corato -. La vertenza amministrativa non chiude però quella penale. Tanto è vero che il Comune chiederà il 5 maggio prossimo di costituirsi parte civile nel processo che vede imputate Giovanna Pesco e la figlia Anna Cardinale». Laccusa per entrambe è sempre la stessa: associazione a delinquere finalizzata al racket degli alloggi popolari. Madre e figlia in sostanza assegnavano le case dei palazzi di proprietà del Comune di Milano dietro compenso. Mille euro per un monolocale, duemila per un bilocale più una mazzetta per il disturbo e il servizio chiavi in mano. È stata una denuncia dellassociazione antiracket di Frediano Manzi che ha inchiodato la Pesco con un video, a portare alla ribalta delle cronache lesistenza di una vera e propria organizzazione criminale e malavitosa.
E per quanto riguarda gli sgomberi, sempre nella giornata di ieri, la polizia locale ha allontanato 28 sinti siciliani (16 adulti e 12 minori) da via Tosi dove si erano sistemati con otto roulotte, scortate dalle pattuglie fuori città.
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