Roma - No alla ricusazione del giudice milanese Nicoletta
Gandus. È quanto ha deciso la sesta sezione penale della
Cassazione, rigettando il ricorso del presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi contro il provvedimento con cui la Corte d’appello di
Milano, il 17 luglio scorso, respinse l’istanza di ricusazione nei
confronti della Gandus, presidente del collegio davanti al quale si
celebra il processo per corruzione in atti giudiziari a carico del
premier e dell’avvocato inglese David Mills.
Procedimento sospeso Il procedimento milanese nei confronti di Berlusconi è
attualmente sospeso, in attesa che la Consulta si pronunci sulla
legittimità costituzionale del Lodo Alfano, che ha introdotto
l’immunità per le quattro cariche più alte dello Stato.
I difensori del premier avevano presentato la richiesta di
ricusazione parlando di "inimicizia grave" da parte del giudice
Gandus nei confronti del presidente del Consiglio poichè il
magistrato aveva criticato alcuni provvedimenti in materia di
giustizia messi a punto dal governo Berlusconi nella legislatura
2001-2006.
Condivisa la linea di Passacantando Il collegio degli "ermellini", presieduto da Giorgio
Lattanzi, ha dunque condiviso quanto sollecitato, con requisitoria
scritta, dal pg Guglielmo Passacantando, che si era espresso per il
rigetto del ricorso dei difensori di Berlusconi.
Caso Mills, Cassazione: no a ricusazione Gandus
La sesta sezione penale della Cassazione ha respinto il ricorso con il quale i legali del presidente del Consiglio avevano reclamato contro l'ordinanza della Corte di appello di Milano che, lo scorso luglio, aveva detto no alla ricusazione
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