Politica

Il Cavaliere ai fan via internet

RomaÈ vero che di confidenza con internet e le tecnologie in generale Berlusconi non ne ha poi molta. Tanto che due sere fa, durante una pizza con una sessantina di giovani del Pdl, non esitava a dire che «la vera difficoltà a scrivere le leggi sta nel fatto che lo faccio con la penna e non con il pc». Però, non ha neanche torto Antonio Palmieri, responsabile internet del Pdl e ideatore della rubrica Silvio risponde sul sito www.forzasilvio.it, quando ribatte che «anche Mourinho era un giocatore mediocre ma come allenatore non si discute». Anche perché, spiega, comunicare attraverso la rete è «l’ideale» per uno come il Cavaliere, «sempre diretto e immediato». E in effetti Berlusconi non delude le aspettative nella sua prima volta in cui risponde online alle domande dei sostenitori. Prima sulla magistratura: «Questi giudici sono perfettamente consapevoli e sanno molto bene ciò che vogliono. Il loro obiettivo è quello di rovesciare per via giudiziaria il risultato elettorale, il voto degli italiani». Poi sui talk show, con riferimento esplicito ad Annozero e Ballarò: «C’è una comunicazione che considero del tutto impossibile nei pollai allestiti in alcune trasmissioni dove si fa solo diffamazione e disinformazione a vantaggio di una stessa parte politica che è la sinistra».
Un Cavaliere, insomma, alquanto diretto. Che sulla magistratura entra nel merito. «Quando non condividono una legge votata dalla nostra maggioranza - dice - la impugnano davanti alla Corte costituzionale che è costituita da una maggioranza di giudici di sinistra e così ne ottengono l’abrogazione». «E questo - aggiunge - la sinistra lo chiama rispetto delle regole. Invece è l’esatto contrario, è la negazione della democrazia». Ed è per «sanare l’anomalia» che è «imminente» una riforma della giustizia. Duro anche su Michele Santoro, Giovanni Floris e Gad Lerner: sono «validissimi professionisti» ma «finiscono sempre con il fare un tipo di informazione esclusivamente ideologica». Insomma, «la sinistra continua a ripetere come un mantra che il presidente del Consiglio controlla tutte le televisioni», ma in Rai «tutti i talk show tranne uno sono contro il premier e il governo». Quanto a Mediaset, Berlusconi dice che a parte «l’ultimo dei Mohicani che fa il tifo per me» (Emilio Fede) tutte le altre trasmissioni sono assolutamente «super partes».
Dai sostenitori, invece, nessuna domanda su Fini. Non perché non ce ne siano state una valanga ma perché il momento è delicato e ragioni di opportunità dicono che è bene soprassedere. Anche se per sapere cosa ne pensi Berlusconi dell’atteggiamento del presidente della Camera è sufficiente la barzelletta - raccontata ai giovani dei Club - sul vecchio missino in pensione a Cuba che incontra Aladino. «Il suo desiderio - dice il premier - è un ponte tra Cuba e l’Europa per tornare a casa. Ma - continua - il genio gli risponde che “è troppo complicato”. Allora, ribatte il missino, “vorrei sapere cosa ha in testa Fini”. E Aladino: “Di quante corsie lo vuoi il ponte?”».
Questione interne e impegni familiari a parte - ieri a Milano, accompagnato dal figlio e neopapà Piersilvio, ha fatto visita per oltre un’ora al nipotino Lorenzo Mattia - oggi per Berlusconi sarà una giornata dedicata alla politica estera. Prima la visita a Sofia dove incontrerà il premier bulgaro Boiko Borissov per inaugurare un monumento a Garibaldi e poi pranzare insieme al ristorante Arianna. E nel pomeriggio il viaggio a Tripoli dove - presenti anche i ministri degli Esteri di Svizzera e Spagna (è presidente di turno dell’Ue) - dovrebbe essere ufficializzata la liberazione di Max Goeldi, l’uomo d’affari svizzero arrestato nel luglio del 2008 per «permanenza illegale» in Libia.

Una sorta di rappresaglia per il caso Hannibal, l’arresto a Ginevra di uno dei figli di Gheddafi.

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