Michela Giachetta
Il «laboratorio Roma» potrebbe prendere piede nelle fila del centrodestra. Con la presentazione di una lista unitaria, non solo al Comune, ma anche nei municipi. È questo uno dei temi di discussione dei vertici locali della Casa delle Libertà. Il problema non è più chi candidare come sindaco: il nome di Gianni Alemanno, infatti, viene messo parzialmente in discussione solo da Luciano Ciocchetti, segretario regionale dellUdc, che ieri mattina dava Alemanno candidato unico al 98 per cento. La discussione, che fino a ieri sera è andata avanti, prima in via dellUmiltà e poi al comitato di Alemanno sindaco, in via Barberini, riguarda altro: municipi, presentazione o meno di una lista unitaria, messa in opera di un programma comune, anche a chi assegnare il ruolo di vicesindaco. Beatrice Lorenzin, coordinatrice regionale azzurra, dichiara sicura che «quellincarico tocca a Forza Italia». E se fino a ieri il suo nome era in ballo assieme a quello di Alfredo Antoniozzi, tanto che Alemanno ha dichiarato di «stare lavorando per avere una componente femminile nella squadra», è lo stesso Antoniozzi a sciogliere il nodo: «Il coordinamento nazionale azzurro mi ha chiesto di ricoprire quel ruolo. E io ho accettato. Le donne saranno comunque presenti - assicura Antoniozzi -. La partita degli assessorati e dei municipi è ancora aperta».
Nel caso in cui, quindi, come vicesindaco venisse scelto qualcuno di Forza Italia, il designato sarà lui. Dobbligo il condizionale perché al ruolo di vice punta anche lUdc. «Abbiamo fatto in tal senso una richiesta formale», spiega Ciocchetti, presente ieri mattina al vertice in via dellUmiltà. Il candidato ufficiale resterebbe Mario Baccini, anche se è alta la possibilità di un suo impegno diretto in Senato. Ma lUdc chiede anche un «segnale di visibilità», che potrebbe concretizzarsi con la presidenza in sei municipi e con una maggiore presenza in giunta. «A noi interessano soprattutto lassessorato allUrbanistica, alla Mobilità, alla Cultura e alle Politiche sociali».
Non parla, invece, di assessori, Fabio De Lillo, consigliere comunale azzurro, ma di municipi: «Il problema non è quanti verranno assegnati a Forza Italia. Certo, la candidatura di An deve essere compensata con un certo equilibrio nei municipi, ma molto dipende da quali sono quelli in ballo». «Però - aggiunge De Lillo - sul XVIII non si tratta. Da 20 anni i presidenti di quel municipio sono di An. È giunto il momento di cambiare». Il XVIII, il II e il XX sono i Municipi su cui la discussione si è particolarmente accesa, avendo tutti e tre presidenti di centrodestra. Ma al riguardo, ieri, nessun nodo è stato sciolto. Così come sul «listone». «È unipotesi su cui è in corso un ragionamento», afferma Alemanno.
Ma fonti interne alla Cdl lasciano trapelare qualcosa in più: si starebbe infatti lavorando sul simbolo, che non conterrà il nome del candidato sindaco, ma probabilmente raggrupperà i simboli di Fi, An e Udc. «Sicuramente - aggiunge il consigliere comunale di Forza Italia - lunico partito che ha da perdere con questa ipotesi è il nostro: con la lista unitaria avremmo quattro o cinque consiglieri invece di otto, mentre lUdc, ad esempio, passerebbe da uno a tre».
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