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Cento giorni dopo Napoli è di nuovo pattumiera

Emergenza senza fine. Ancora sotto sequestro la discarica di Ferrandelle. E i cittadini sono tornati sul piede di guerra. Prolungato l’incarico al commissario straordinario De Gennaro

Cento giorni dopo
Napoli è di nuovo pattumiera

Napoli - La nuova pattumiera di Napoli potrebbe essere la cava di Chiaiano, quartiere periferico a nord della capoluogo. Un enorme «secchio» in grado di contenere un milione di tonnellate di «munnezza». Ma, il condizionale non è casuale: la gente di Chiaiano, ma anche di altri quartieri confinanti (Piscinola, Marianella, la zona alta dell'Arenella) e Comuni (Mugnano e Marano) che girano attorno alla cava, non ne vogliono sapere di sacrificarsi per conto di una intera città. Gli aspiranti rivoltosi si stanno organizzando con assemblee, sopralluoghi, i primi presidi davanti all'ingresso della futura discarica, autorizzata con una ordinanza firmata il 30 aprile dal presidente del Consiglio, Romano Prodi. Intanto, dopo i sigilli posti per irregolarità dai carabinieri al sito di stoccaggio di Ferrandelle, in provincia di Caserta, ieri la magistratura ha tenuto sotto sequestro gran parte dell’area. E, mentre i comitati antidiscarica cominciano ad affilare le armi, Napoli e la provincia ricominciano a fare i conti con i cumuli di spazzatura che cominciano ad ingrossarsi. Scene già viste e riviste: sono circa duemila le tonnellate di «munnezza», accatastate sui marciapiedi del capoluogo.

Per adesso, soffre solo la periferia, in particolar modo il solito quartiere di Ponticelli. Poi toccherà al centro e alle zone nobili della città. A meno che la cava di Chiaiano, proteste permettendo, venga attrezzata nei venti giorni necessari per poter accogliere le circa millecinquecento tonnellate di spazzatura, quotidianamente prodotte dalle famiglie napoletane. Allora, l'incubo di una nuova emergenza, ancora più feroce rispetto a quella invernale, perchè il caldo è ormai in arrivo, verrebbe sventato.

La cava di Chiaiano garantirebbe ai napoletani un’autonomia per la raccolta per almeno un paio di anni. Ci sarebbe, quindi, tutto il tempo per allestire impianti di cdr e termovalorizzatori e, risolvere definitivamente il problema della spazzatura a Napoli e in Campania. Un sogno? Chissà. Per la gestione di questa fase delicata e per dare il tempo al governo Berlusconi di insediarsi, è stato prorogato l'incarico di commissario di governo, all'ex capo della polizia, Gianni De Gennaro. Ma, l'allestimento del sito non sarà una cosa facile. Ieri, presidi, cortei e blocchi stradali per tutta la giornata. In serata mille persone hanno bloccato un incrocio stradale al confine tra Chiaiano, Mugnano e Marano. Un migliaio di persone ha impedito per alcune ore la circolazione automobilistica. Potrebbe essere solo un assaggio di quello che potrebbe accadere in previsione dell'arrivo dei camion e dei tecnici, incaricati di allestire la discarica. È forte il timore che anche a Chiaiano e negli altri Comuni confinanti, si possano ripetere le giornate di violenza, vissute a gennaio a Pianura.

Un consigliere comunale, Andrea Santoro (An), ha spiegato che «questa situazione che si sta creando a Chiaiano è comunque il frutto delle incapacità amministrative del centrosinistra, in particolar modo della Iervolino e di Bassolino: solo con le loro dimissioni, a Napoli e in Campania, il clima si potrà rasserenare». Intanto, i vigili del fuoco sono tornati in strada per spegnere le fiamme appiccate ai cumuli della spazzatura: cento interventi in 24 ore.

Proprio come lo scorso inverno, fino all'inizio della primavera. Drammatica appare già la situazione a San Giorgio a Cremano, ad Afragola, Casoria, San Giuseppe Vesuviano, Arzano e Caivano.
carminespadafora@libero.it

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