La sorpresa lhanno trovata ieri mattina poco prima delle 9, quando gli uffici dellassessorato allArredo urbano sono stati riaperti dopo le festività di fine anno. Dietro la porta dingresso, un gran caos. Armadi e cassetti forzati, documenti a terra. Come se qualcuno avesse cercato qualcosa di preciso. Ancora una volta, i ladri sono entrati nelle stanze del Comune. Con un blitz che sembra mirato. Perché quella scoperta ieri è la terza violazione degli uffici di Palazzo Marino. Lultima incursione risale alla notte tra il 29 e il 30 ottobre scorso, quando a sparire furono delle carte sugli interventi di bonifica eseguiti per Citylife, sottratte dagli studi del settore Ambiente. I due assessorati, peraltro, si trovano entrambi al quarto piano delledificio di Duomo 21. Quasi che i responsabili del primo furto volessero completare un lavoro lasciato a metà. E ancora prima - ma il fatto non è mai stato reso noto - era toccato agli uffici di Flora Vallone, direttore del settore Arredo verde.
Anche in questo caso, le indagini sono state affidate agli agenti della polizia locale (che già lavorano alleffrazione di ottobre), e al reparto della scientifica, che per tutta la mattinata di ieri hanno svolto i sopralluoghi negli uffici del Comune, rilevando le impronte digitali e invitando a compilare un primo inventario dei documenti presenti per capire quali possano essere stati rubati. Gli inquirenti, però, sono sempre più persuasi che non si tratti dellopera di qualche ladruncolo, dato che nessun oggetto di valore (televisori, computer, stampanti) è stato portato via. Piuttosto, anche quello di ieri sembra essere un raid su commissione, perché chi è entrato nelle stanze di piazza Duomo sapeva cosa. E soprattutto, ci sono entrati con grande facilità. A ottobre, infatti, per violare gli uffici vicini al Duomo venne forzata una vecchia finestra, passando sui ponteggi di un cantiere. Non questa volta.
Tracce evidenti di effrazione non sono state trovate. Lunico segno è quello sotto la porta dingresso, forse scardinata. In alternativa, i ladri potrebbero essere passati attraverso unuscita di emergenza, che però è possibile aprire solo dallinterno e che conduce a un cortile tra piazza Duomo e via Pellico. Una delle porte daccesso agli uffici (non quello dellassessore Maurizio Cadeo, chiuso da una serratura blindata) era invece aperta con una chiave. È probabile, quindi, che i responsabili del furto abbiano una «talpa». Ma, oltre al basista, si cerca anche il committente. Perché tre intrusioni in pochi mesi (oltre al caso farsesco della microspia trovata sotto la scrivania del city manager Giuseppe Sala, e che si è scoperto essere stata messa dalla stessa società incaricata della bonifica) sembrano tessere dello stesso puzzle. Forse proprio Citylife, già al centro di un esposto dei residenti della zona Fiera su possibili reati urbanistici e ambientali legati allo smaltimento dei rifiuti provenienti dal cantiere.
«Di certo non sono degli sprovveduti»
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