RomaDirettore Sansonetti, è bufera su Murdoch e i suoi giornali: migliaia di intercettazioni illegali, palate di quattrini per insabbiare tutto. Scandalo o no?
«Uno dei tanti episodi del giornalismo scandalistico, vero guaio del giornalismo moderno».
Ma il mito del giornalismo anglosassone?
«Appunto: un mito. Sono convinto che il concetto che la verità non esiste è una balla».
E la verità è anche il messaggio illegalmente intercettato?
«No, quello è scandalismo, un surrogato della verità. E in nome dello scoop si viola qualsiasi regola etica e il diritto alla privacy delle persone».
Diritto che deve valere per tutti?
«Tutti, compreso il premier italiano. Ognuno ha diritto a una vita privata che può essere diversa da quella pubblica. Le dirò di più: nessuno ha il dovere della coerenza».
Berlusconi incluso?
«Certo. Lho pure scritto: con il noemismo sè esagerato. Posso criticare Berlusconi sul machismo e sul cattivo modello offerto nel suo rapporto con le donne ma...».
Ma?
«Pensare, come ha fatto la sinistra, di poter rovesciare il governo su una questione simile è una vera pazzia».
Però da mesi non si parla daltro che di gossip.
«Dal punto di vista culturale il giornalismo non si dimostra più avanzato di Berlusconi».
Ma la sinistra cavalca il pettegolezzo. Perché?
«Sbaglia. Fa lo stesso errore che ha fatto durante Tangentopoli: ha smesso di far politica per fare i processi. Ed è defunta».
Torniamo a Murdoch e al giornalismo anglosassone.
«Ah, con questi falsi miti...».
Perché falsi?
«Sono favole. Prenda il Watergate, altro falso mito: i due reporter Woodward e Bernstein non hanno fatto nulla di alto e nobile».
Ma hanno fatto cadere Nixon.
«Che è stato, secondo me, il peggior presidente Usa. Ma lo hanno fatto divenendo strumento di una congiura di palazzo».
Congiura di palazzo: anche ora è così? Cè un complotto dietro agli attacchi alla vita personale del premier?
«Non lo so ma non mi stupirebbe che abbiano congiurato alcune forze nazionali e straniere».
Qualcuno ha fatto il nome di Murdoch. Possibile?
«Certo. E ci aggiungo parte dei servizi segreti, interessi americani e pure israeliani».
Israeliani?
«Credo che non siano ben visti i rapporti di Berlusconi con Putin e con Gheddafi. E ci metto pure una parte di borghesia italiana a cui il Cavaliere non piace».
Borghesia a cui la sinistra strizza locchio?
«Sì e sbaglia: non credo che la politica possa costruirsi appoggiando di volta in volta Agnelli o Murdoch».
Daltronde Furio Colombo ha detto di recente: «Murdoch è il mio mito».
«Colombo viene da lì: dalla borghesia illuminata di sinistra. Il problema è che il progetto di interpretare pezzi di capitale meglio della destra è fallito con Prodi».
Parte del Pd tifa per lo «squalo» Murdoch contro il «caimano» Berlusconi. Qualcosa che non va?
«È logico quando si fa politica in un sistema come questo, dove tutto diventa funzionale per attaccare lavversario».
E lei chi preferisce?
«Sono uguali: capitalisti, ricchi e potenti. Solo che uno fa il premier».
Sul caso intercettazioni del «News of the world» non si registrano dichiarazioni scandalizzate. Perché?
«E il gioco delle parti: fa comodo.
Come no.
«Chi sosteneva che i suoi rapporti con la Lewinsky fossero fatti privati ora è bacchettone con Berlusconi. Si è bigotti o libertini a seconda dei casi».
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