Che barba con quest’Auditel. Una faccenda che infiamma e fa discutere sino allo sfinimento gli addetti ai lavori e lascia indifferente il popolo bue. Eppure i giornali ci costruiscono rubriche, se non paginate, e, purtroppo, anche film. Brutti, scontati e noiosi, come nel nostro caso. Il buongiorno del mattino è una commedia che pretende di essere spiritosa e perfida e invece fa solo sbadigliare. Siamo in America, non in Italia, ma anche lì la guerra degli ascolti è una cosa seria, serissima, che può distruggere programmi e carriere.
Dunque la vispa e ambiziosa Becky Fuller (Rachel McAdams), fatta fuori da una tv di provincia, corre a New York alla ricerca di impiego. Bussa dal cinico e rassegnato Jerry Barnes (Jeff Goldblum), boss di un network in caduta libera. Nominata al volo produttore esecutivo, la ragazza si dimostra una superdura: licenzia, cambia, anticipa le riunioni alle cinque (del mattino). Mentre il fascinoso rivale di un’altra tv, Adam Bennett (Patrick Wilson) le fa il filo, sferra il colpo grosso: ingaggia per trasmissione di punta, Day Break, l’arrogante veterano Mike Pomery (Harrison Ford), mettendolo accanto alla permalosa ex miss Colleen Peck (Diane Keaton). E gli ascolti fanno boom.
Al cinema, si presume, un po’ meno. Perché la storiella è stucchevole e melensa e proprio non acchiappa.
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