Chiude il Salone, una folla di turisti E la fuga da Milano è un’avventura

Designer, architetti, buyer, creativi. O semplicemente curiosi e migliaia di turisti che volevano soltanto girare per le strade di Milano per gustarsi uno degli appuntamenti più attesi dell’anno: il Salone del Mobile. Che oggi chiude i battenti, mentre loro, i visitatori, rischiano di rimanere prigionieri della capitale del design. Tutta colpa di quella nube di cenere che viaggia da tre giorni nei cieli d’Europa a 500 chilometri orari e che sta mandando in tilt i collegamenti aerei di mezzo mondo. Italia compresa, anzi: nord Italia paralizzato. L’appello dei «detenuti» della nuvola di polvere lavica corre anche sul web. L’allarme rimbalza sui social network: gli inglesi si affidano a Twitter nella speranza di trovare nella rete un valido consiglio per riuscire a tornare a casa. La parola d’ordine adesso non è più il party in zona Tortona o la festa alla Statale, ma un urlo disperato che dice «escapemilan» (scappare da Milano) o «gethome» (portatemi a casa).
Sono bastate ventiquattr’ore per trasformare un evento naturale in un’odissea globale che nessuno aveva previsto, con gli aeroporti di Malpensa e Linate chiusi fino a stamattina e la stazione Centrale presa d’assalto dai passeggeri che volevano ad ogni costo salire su un treno. L’agenzia di viaggi all’interno del polo di Fieramilano a Rho Pero è stata assediata dai visitatori che cercavano in tutti i modi una soluzione che li riportasse nella propria città. Le domande formulate in tutte le lingue sono sempre le stesse: «Ci chiedono garanzie, notizie, ma noi non sappiamo cosa rispondere» spiegano le impiegate. E d’altronde chi è in grado di prevedere come si sposterà la nube del vulcano?
Lo stesso succede nelle agenzie per noleggiare un’auto. «Siamo strapieni di lavoro - spiegano da un negozio all’aeroporto di Linate -. Arrivano gli stranieri che vogliono la macchina per tornare a casa, gli italiani per andare al Sud. Più quelle che ci restituiscono da tutta Italia e dall’estero». Per fortuna la maggior parte dei buyer esteri arrivano al Salone durante i primi tre giorni della manifestazione che ha aperto mercoledì scorso e sono riusciti a sfuggire all’onda di polvere lavica per qualche ora. «Per fortuna non ha influito sugli arrivi dei visitatori stranieri», spiega il presidente del Cosmit, Carlo Guglielmi.
Anche perché loro rappresentanto una parte rilevantissima degli ingressi. E che disastro sarebbe stato se fossero rimasti bloccati dall’altra parte d’Europa. Proprio come è successo per una buona parte di turisti che hanno annullato il loro soggiorno, si lamentano gli albergatori. Il blocco dei voli è arrivato in uno dei momenti più caldi per il settore milanese. Si tratta di giorni che vengono considerati ancora più delicati delle giornate della moda, che attirano in città visitatori da tutto il mondo. Venerdì scorso il 25 per cento delle prenotazioni è saltato perché i clienti non sono riusciti a raggiungere Milano.
E non fa differenza per la categoria degli albergatori che invece una parte dei turisti sia rimasta bloccata in città e che quindi si sia dovuta trattenere più del previsto in hotel. Gli alberghi sono ben lontani dal tutto esaurito. «La situazione ci disturba un po’ - ha ammesso il presidente di Federalberghi Lombardia, Remo Eder -. Ma cominceremo a fare bilanci mercoledì».


Domani c’è un altro appuntamento importante per Milano: la semifinale di Champions Inter-Barcellona. I giocatori spagnoli verranno qui a Milano con un pullman non potendo volare. Già, ma tutti gli altri? «È un evento importante con diverse prenotazioni - continua Remo Eder - e non sappiamo cosa fare».

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