Cultura e Spettacoli

Christian affascina tra Fregoli e Sinatra

da Roma

C'è un filo rosso che collega per vie oblique e misteriose il recital intimista, completo di corpo di ballo e orchestra, di Mariangela Melato al rutilante Parlami di me che vede, sotto la supervisione di Costanzo e Vaime, il graditissimo ritorno di Christian De Sica a responsabilità illimitate, degne di Fregoli da un lato e di Frankie The Voice dall'altro. Come se, nell'universo circoscritto del musical da camera (cui di diritto appartiene l'applauditissimo spettacolo di Christian al di là dei comprimari e delle coreografie che gli fanno corona), i migliori interpreti dello show business di casa nostra si fossero passati la parola.
Accade così che Christian, con la sua simpatia innata e le splendide doti da entertainer affinate nel tempo, dopo il folgorante numero iniziale dell'orchestra che suona magistralmente l'All that jazz di Bob Fosse, si presenti col suo sguardo accattivante e il corpo snodato da atleta della parola, descrivendo, di se stesso, l'uomo prima dell'artista. Anche se, in questa ricognizione dal tempo perduto al tempo ritrovato, De Sica divertendosi (e divertendoci) un mondo non rinuncia a tramutare in quadretti di sapore brechtiano sia l'autobiografia degli inizi sia la biografia dello spettacolo italiano.
Si comincia con una bellissima poesia di Salvatore Di Giacomo modulata davanti a un immaginario teatrante che Christian vorrebbe ammaliare con le cadenze del dialetto partenopeo. E si continua con lo spiritoso duetto tra Ripafratta e Mirandolina, pezzo forte della goldoniana Locandiera che diventa un formidabile assolo quando l'esaminatore accentua modi effeminati e tracotanti atteggiamenti da primadonna sui generis. Per franare poi nella risata scrosciante al tableau successivo quando Christian, in compagnia del fedele e misurato Paolo Conticini, spalla elegante e discreta, convince una simpatica fanciulla attratta dal magico mondo del musical a scendere le scale come farebbe Wanda Osiris. Peccato solo che ogni tanto, grazie al preponderante apporto delle canzoni evergreen superbamente interpretate dal protagonista, la biografia assuma qua e là un andamento lievemente pretestuoso. Che le repliche, ci auguriamo, cancelleranno a favore dell'erede del Signor Max.

PARLAMI DI ME - di Costanzo e Vaime. Regia di Marco Mattolini, con Christian De Sica.

Roma, Teatro Sistina, fino all'8 aprile.

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