La Cina blocca l'intervento di Amnesty alle Nazioni Unite

Nell’ultima riunione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, a Ginevra, la delegazione cinese ha bloccato l’intervento di Amnesty sulla situazione in Tibet scatenando le proteste delle Ong presenti

Ginevra - Nell’ultima riunione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, a Ginevra, la delegazione cinese ha bloccato l’intervento di Amnesty sulla situazione in Tibet scatenando le proteste delle Ong presenti. A denunciarlo è stata la stessa organizzazione per la tutela dei diritti umani, che ha chiesto alla comunità internazionale di "riflettere seriamente sull’accaduto" e pretendere dalla Cina che "i suoi impegni per i diritti umani, assunti al momento dell’assegnazione dei Giochi olimpici, si trasformino in fatti e comportamenti concreti".

L’intervento della rappresentante di Amnesty a Ginevra, Patrizia Scannella, esprimeva profonda preoccupazione per le violazioni dei diritti umani commesse recentemente in Tibet e nelle aree limitrofe ed è stato interrotto a seguito delle obiezioni da parte cinese. Dopo di lei, nessuno dei rappresentanti delle Ong presenti ha potuto toccare l’argomento Tibet perché, a detta del presidente, non era l’unico punto dell’agenda del Consiglio.

"Sono sorpreso e indignato", ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della sezione italiana dell’organizzazione, "per il fatto che il

rappresentante di governo che in questo momento dovrebbe rispondere di gravi violazioni dei diritti umani abbia potuto interrompere l’intervento di Amnesty in un contesto come quello del Consiglio per i diritti umani".

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